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La lobbista con falce e clessidra

La lobbista con falce e clessidra

Il colonnino infame Putin, Di Maio e altri accidenti

Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 3 dicembre 2022

Il panorama che in quel magnifico settembre del 2018 si poteva godere dalla suite numero diciassette all’attico dell’hotel Vesuvio, era da mozzare il fiato: lì sotto Castel dell’Ovo, laggiù Capri e in fondo al golfo un vulcano sempre attivo che -bontà sua- era ancora potenzialmente letale. Ma la bellissima Signora non era scesa da Genova a Napoli per quello, non ancora, anche se in cuor suo la scelta di soggiornare all’hotel Vesuvio ribadiva che l’obiettivo grosso restava, appunto, quello del vulcano alle cui falde vivevano quasi seicentomila persone, in abitazioni in buona parte abusive e, proprio grazie a lei, già condonate.

«Ogni cosa a suo tempo», si disse, «ora concentrati sul fatto che a Roma il Decreto sta per essere approvato e quindi il tempo stringe!» Passò così davanti alla reception in una folata di vento e si materializzò in un taxi facendo venire al povero conducente un mezzo colpo. L’abboccamento che la Signora aveva ottenuto con l’onorevole Di Maio, era a Napoli non per caso: l’allora vice-premier infatti incontrava i lobbisti preferibilmente lontano dai riflettori della capitale, nel caso della Signora poi, che era bellissima, Luigi preferiva lontano da ogni riflettore in assoluto, metti mai le cose avessero preso una piega più informale… Sia come sia oltre che bellissima, la Signora era pure misteriosissima tanto che Di Maio non aveva ancora capito quali interessi la lobbista rappresentasse, né una volta a quattrocchi ebbe il coraggio di chiederglielo.

A dirla tutta, trafitto dal suo sguardo magnetico, stregato dal suono suadente della sua voce e inebriato dal suo profumo senza tempo, alla fine del tête à tête Luigino ricordava null’altro di cui vantarsi con gli amici che quel fugace sfiorar di labbra che l’aveva mandato knock-out. Ma l’impegno preso con lei, di far cioè a tutti i costi inserire nel Decreto Genova il condono per le case abusive di Casamicciola Terme, quello lo ricordava benissimo, visto che fu posto come condizione per rivederla. «Stai sereno Luigi, mi rivedrai, come se mi rivedrai…» gli aveva sussurrato la Signora nel congedarsi, e un attimo dopo s’era materializzata sul primo aereo per Wuhan, in Cina, facendo venire a hostess e stewart un mezzo colpo.

Poi, a missione compiuta anche in Cina, s’era materializzata al Cremlino facendo beccare al povero Putin un altro mezzo colpo e agli ucraini una tempesta di missili tutt’ora in corso.
In quanto a Casamicciola Terme la fine è nota.

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