La liturgia del festival si rimette in moto per la sessantanovesima volta. Baglioni direttore artistico non più «dittatore» come nel 2018, ma nemmeno «dirottatore» della kermesse rivierasca (5-9 febbraio) come si è ribattezzato quest’anno. Sembra – alla vigilia – piuttosto un attento «paciere» che placa le acque agitate dopo lo «scandalo» migranti, offre rose rosse in conferenza stampa alla direttrice di Rai 1 Teresa De Santis che contraccambia con attestati «di grande stima» e l’ipotesi per un altro show del cantautore romano «nella seconda metà del 2019». Insomma, pace fatta (o così sembra) e si parte quindi con la settimana più attesa dai creativi Rai – la raccolta pubblicitaria quest’anno viaggia su cifre record intorno ai 29 milioni di euro: «Tre più dello scorso anno», gongola la direttrice. «Quello che si apre non è un festival politico, a meno che non accadano a mia insaputa delle cose. Nella parte intrattenimento vincerà la leggerezza. Siamo servitori del Festival», ribadisce Baglioni.

SULLA STESSA lunghezza d’onda anche gli altri conduttori: Virginia Raffaele (che stasera accoglierà sul palco Pierfrancesco Favino in una sorta di passaggio del testimone): «L’anno scorso ho fatto 5 minuti come ospite, questa volta dobbiamo fare 25 ore, spero di essere all’altezza e di divertirmi», mentre Claudio Bisio annuncia tra il serio e il faceto: «Non parlerò di migranti ma neanche del Venezuela, né dello spostamento del polo magnetico». Cinque giornate di maratone tv su Rai 1 si prevede ancora con ascolti record – al solito senza una vera e propria controprogrammazione, Mediaset fa riposare i suoi show di punta – e una lista di ospiti in puro spirito «autarchico»: «Ma non è voluto – spiega Baglioni – le grandi pop star internazionali venivano quando Sanremo garantiva anche vendite discografiche. Ora i dischi si vendono molto meno e per avere una star bisogna pagare tantissimo». Si inizia stasera con Andrea Bocelli e il figlio Matteo in un’esibizione che prevede anche un duetto con Baglioni sulle note di Il mare calmo della sera. «Nessun duetto su miei pezzi – sottolinea invece il direttore artistico – ma su brani scelti insieme con l’artista», per sviare le critiche mosse dodici mesi fa. E su un ipotetico terzo «incarico», glissa: «Non c’è due senza tre? È solo un proverbio…». Domani viene annunciata invece la presenza di Riccardo Cocciante che si aggiunge a una lista che contempla tra gli altri: Ligabue, Antonello Venditti, Elisa, Giorgia, Alessandra Amoroso, Eros Ramazzotti.

SULLE POLEMICHE relative al presunto conflitto d’interessi di Baglioni – legato alla F&P, scuderia di Ferdinando Salzano alla quale appartengono anche moltissimi degli artisti, in gara e non, risponde Claudio Fasulo,vicedirettore di Rai 1: «La clausola di trasparenza c’è ed è stata rispettata, il contratto di Baglioni è in linea con quello firmato dai direttori artistici precedenti». E aggiunge: «Le nostre scelte sono inattaccabili dal punto di vista della qualità. Questa situazione deriva da un mercato molto concentrato, ma assolutamente trasparente». Sul cast dei ventiquattro artisti in gara, chi ha ascoltato i brani nell’anteprima «blindata» per gli addetti ai lavori parla di «tradizione», sorprese e qualche inevitabile concessione all’ossessione trap.

FOLTA la presenza indipendente e di artisti fuori dalle solite gerarchie: Ex Otago, Zen Circus, Motta (sul cui brano si dicono meraviglie), Achille Lauro, Ghemon. E poi i ritorni di Loredana Bertè e Patty Pravo, Daniele Silvestri e di Arisa. Senza eliminazione ma con i soli piazzamenti proposti a fine serata, i favori del pronostico – secondo gli analisti dello Snai, vanno a Ultimo dato favorito a 2,25, seguito da Irama a 4,50, Daniele Silvestri a 5, Nek e il Volo a 8. Vedremo.