Lo sguardo vaga nervoso prima di fermarsi sull’interlocutore, tradendo l’estremo pudore a raccontarsi come un simbolo, per lei che ha scelto la letteratura come «l’arte di parlare la lingua delle ferite», un modo per dare voce a quanti, non solo in Turchia, sono privati prima di tutto della possibilità di narrare la propria storia. Eppure, suo malgrado, Asli Erdogan è diventata anche in prima persona una testimone della resistenza alla barbarie. Tra le scrittrici turche più note e apprezzate in tutto il mondo, con all’attivo oltre una decina di opere nelle quali la letteratura incontra la poesia – Keller ha...