Cultura

La linea discontinua del tempo «gioca» con le corrispondenze

La linea discontinua del tempo «gioca» con le corrispondenzeNiccolò Machiavelli, ritratto di Santi di Tito

Saggi «Riscontro. Pratica politica e congiuntura storica in Niccolò Machiavelli» di Francesco Marchesi per Quodlibet

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 11 luglio 2018

Nella dedica al Principe vi è un passo assai noto dove Niccolò Machiavelli, facendo l’analogia con i pittori di prospettiva, teorizza la distanza, perché per conoscere bene la natura dei popoli bisogna essere principi, ma, per converso, per conoscere bene quella dei principi, bisogna appartenere al popolo.

Un modo di concretizzare teoricamente la distanza è in Machiavelli il riscontro, un concetto affrontato e analizzato dal libro di Francesco Marchesi, Riscontro. Pratica politica e congiuntura storica in Niccolò Machiavelli (Quodlibet, pp. 329, euro 26,50) uno studio che costituisce un contributo originale nella pur vasta bibliografia su Machiavelli. Marchesi, attraverso il concetto di riscontro, aiuta a vedere il rapporto tra storia e politica in una chiave che fa emergere tutto il travaglio della discussione contemporanea sul metodo storico e sui suoi rapporti con la filosofia.

DA MICHEL FOUCAULT a Arnaldo Momigliano la conoscenza storica si è mostrata, per vie diverse, opposta alla filosofia della storia e anche alle profezie. In questa luce, Francesco Marchesi riconsidera la filosofia di Machiavelli in una chiave in cui gli eventi storici segnano il campo di possibilità non solo della teoria politica, ma anche dell’agire politico. Da qui il concetto di riscontro tra l’azione politica e la qualità dei tempi, il cui rapporto è instabile e conflittuale.

Ne esce un quadro davvero interessante dove Machiavelli, da un lato, è ovviamente centrale ma dall’altro si presenta quasi come un caso particolare (per quanto grande) di un rapporto tra teoria filosofica e evento storico.

CHE COS’È il riscontro? «Concetto filosofico, rappresentazione metaforica, figura retorica tratta da una tradizione e da un linguaggio specifico, costruzione densa di teoria ma ancora allo stato descrittivo nel testo machiavelliano? – si chiede Marchesi – Il riscontro è probabilmente quanto di più prossimo… a un concetto machiavelliano di evento storico. Più precisamente, l’avvenimento che segna il termine e apre al superamento di un quadro storico-sociale, e non raramente istituzionale e costituzionale, è descritto dal segretario come riscontro tra definiti modi di procedere, l’azione politica individuale e collettiva, e una specifica qualità dei tempi, la congiuntura storica».

RISCONTRO IMPLICA corrispondenza fra due elementi, punto di coincidenza, ma anche di antagonismo, in questo caso, tra azione, modo dell’agire e contesto temporale entro cui quella azione, quell’agire acquistano un senso storico. Dal punto di vista della conoscenza storica è come se Machiavelli togliesse un evento dalla contingenza e lo iscrivesse in un gioco reale di corrispondenze che lo rende unico e significativo. Un’azione politica si trasforma in un evento se si inquadra nella qualità dei tempi in cui si svolge, che, a sua volta, decide il suo significato storico, conservatore o rivoluzionario, un significato che, per essere appunto storico, non può mai esaurirsi nelle intenzioni di chi agisce. Un tema, questo, che è argomento di riflessione della tradizione storicista, ma che Marchesi fa intelligentemente reagire con teoria discontinuista di Louis Althusser. L’autore inscrive Machiavelli nella tradizione linearista della storia, quella che concepisce cioè il tempo come una successione lineare di eventi.

ARNALDO MOMIGLIANO individuò questa concezione nella collaborazione tra la teoria greca dei quattro imperi universali e la profezia biblica di Daniele, il quale con il racconto del famoso gigante fatto di quattro metalli e con i piedi in parte d’argilla sognato dal re di Babilonia e con la sua visione e interpretazione, inaugurò la tradizione apocalittica della storia. Momigliano osservava che lo stesso Polibio, il quale nel VI libro presenta una teoria ciclica della storia ed è così importante per Machiavelli, quando non fa il filosofo della storia, ma lo storico, è linearista.

Il concetto di riscontro, tuttavia, accentua l’attenzione verso l’idea di discontinuità perché gli eventi non sono più una semplice successione storica, ma combinazioni appunto tra modi di procedere e qualità dei tempi.

È PER QUESTO che nella categoria del riscontro il Machiavelli storico va a incrociarsi con il Machiavelli teorico-politico.

Marchesi, oltre a dare una interessante interpretazione del pensiero di Machiavelli, ha anche il merito di avere reso produttiva la riflessione di Althusser uscendo da Althusser e mettendolo a confronto con il discorso sulla storia di Momigliano e di Mazzarino, cioè di grandi storici antichi che hanno contribuito in modo decisivo a togliere alcuni ingenui pregiudizi, tipici di una cultura filosofica spesso piuttosto chiusa in se stessa, in fatto di tempo ciclico e tempo lineare nella storia.

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