Oggi è la giornata mondiale per la libertà di stampa, promossa dalle Nazioni unite nel 1993. Si grida all’effimero successo in Italia, perché si è passati dal 77° al 52° posto nella classifica annuale di Reporters Sans Frontières, ma il quadro delle concentrazioni editoriali (da Mondazzoli, a Gedi: il super gruppo Repubblica, Stampa, Secolo XIX, al controllo governativo sulla Rai, al vecchio trust Mediaset, all’affare Vivendi) e del precariato dilagante non fa ben sperare. Interferenze, interventi a gamba tesa divengono regola e non eccezione. Qui lo scontro per lo meno si ferma alle parole e agli editti censori. In numerose...