La lezione dell’«Amica geniale»
Sinistra Se al al popolo italiano non è data alcuna seria alternativa, non resta che «Un posto al sole»
Sinistra Se al al popolo italiano non è data alcuna seria alternativa, non resta che «Un posto al sole»
Il successo del film-tv, L’amica geniale di Saverio Costanzo (7 milioni di ascolti, 29,3% di share) non significa che il pubblico non gradisce più i talk-show, Maria De Filippi, le sfilate di Vip. O che non piace più il salottino di Bruno Vespa. Significa che quando la tv torna a trasmettere i capolavori della letteratura (la mia generazione ha conosciuto L’idiota e le commedie di Pirandello), quando si offre una scelta per uscire dalla paccottiglia di tutti i giorni, questa viene riconosciuta e apprezzata.
L’amica geniale è la storia dell’Italia raccontata attraverso l’amicizia di due donne, «feroce e profonda, un sentimento universale coi suoi stridori e le sue ferite, le gioie rubate e la fatica in quel mondo di uomini che sembra non cambiare nella storia passata e presente» (Cristina Piccino su il manifesto). Dunque il primo luogo uno sceneggiato ad alto contenuto pedagogico, senza sparatorie, senza amanti, senza stucchevoli morali da imbeccare al popolo.
Adesso facciamo un parallelo forse azzardato. Perché i sondaggi danno la Lega insieme al M5S alla ragguardevole soglia del 60% dei voti? Tanto da far affermare a Salvini che l’intero popolo italiano è con lui? Ci sono ovviamente molte serie ragioni, ma ce n’è una in particolare: che al popolo italiano non è data alcuna seria alternativa. Dov’è la sinistra, e i suoi valori?
Semplicemente non c’è e dunque neppure i valori. Quando c’era metteva in campo le stesse politiche ora utilizzate dalla destra (immigrazioni, diritti, presunto reddito di cittadinanza), forse con maggiore moderazione, anzi con più “garbo”, ma la minestra era la stessa (e tutt’ora lo è). Non ha mai avuto il coraggio di sfidare l’Europa sull’austerity proponendo altre strategie, è stata assente sull’ambiente, sulle guerre, sui femminicidi. Ha lasciato che sulla Grecia si commettesse il più grande esperimento di macelleria sociale di tutti i tempi (nemmeno alla Germania sconfitta nella seconda guerra mondiale si imposero tanti e tali sacrifici). I cinguettii di Renzi sull’Europa nascondevano in realtà furbizie tattiche, mai una visione alternativa e seriamente conflittuale.
E allora, tanto vale, forse questo pensa il popolo italiano, tornare all’originale (cioè alle politiche di destra) che non saranno cose gradevoli, ma tant’è; almeno risvegliano l’antica rabbia del popolo nei confronti dell’usurpatore, questa volta europeo. E noi, comunisti veri o simpatizzanti tali, alla finestra: i sovranisti alla Salvini e l’Europa che ha tradito la sua missione originaria, senza poter parteggiare per nessuno dei due, ma in solitudine senza più sponde. Assistendo, impotenti, a un finto duellare tra leader che somigliano sempre di più ai protagonisti di un interminabile (falso) conflitto come Marina e Roberto, i due protagonisti (furbi e cattivi) di Un posto al sole.
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