L’epoca che ci tocca vivere è segnata dalla normalizzazione dalla guerra e dalla diffusione di una retorica bellicista. La corsa al riarmo, da sempre facile fonte di profitto per una parte della borghesia e strumento diversivo rispetto alle crisi di natura politica e finanziaria, è oggi accompagnata da irresponsabili annunci di imminenti e inevitabili guerre mondiali. In questo scenario la pace è diventata non solo un’idea scomoda, ma persino un tabù. CHI LA INVOCA come orizzonte necessario e ineludibile, e come unica alternativa all’apocalisse nucleare, è quasi ridicolizzato. Parlare di pace, invece, si deve. Perché, come ricorda la storica Arianna...