Nella giornata di ieri le vittime di Covid-19 sono state 482, e il totale arriva a 23227. I nuovi casi positivi crescono di 3.491 unità, e ora il numero complessivo dei casi sfiora quota 176mila. Le cifre, soprattutto quella dei nuovi contagi, sono ancora molto elevate. Chi contava in una chiusura rapida dell’epidemia rimane ancora deluso.

Due dati però spiegano una così lenta discesa. Il primo è quello dei tamponi, ormai stabilmente oltre quota 60mila. Anche dopo l’emergenza più acuta il numero di test effettuati non ha mai smesso di crescere. L’altro dato riguarda la composizione dei malati, mentre complessivamente le persone attualmente contagiate aumentano, calano quelle che necessitano di un ricovero, sia nei reparti ordinari (-3%) che in terapia intensiva (-2,8%). I pazienti a casa, con pochi o nessun sintomo, sono il 74% del totale.

I due dati insieme spiegano la lentezza con cui si sta uscendo dalla fase 1: oggi ci sono meno casi gravi di qualche settimana fa, ma la maggiore capacità diagnostica permette di registrare anche i casi con pochi sintomi che durante il picco rimanevano inosservati.

QUANTO SIA DIFFUSO davvero il virus ce lo diranno i test sierologici. Ieri, incontrando i giornalisti, il Commissario della protezione civile Domenico Arcuri ha annunciato l’avvio della gara d’appalto per l’acquisto dei 150 mila kit necessari all’indagine. Si cercano test con una sensibilità superiore al 90% (cioè con al massimo un 10% di falsi negativi) e una specificità del 95% (non più del 5% di falsi positivi). Per valutare le proposte è stata nominata l’ennesima commissione di esperti, ancor più pleonastica visto ad assegnare il voto alle varie soluzioni sarà un algoritmo. Il 3 maggio si partirà con i primi kit.

ALCUNE REGIONI hanno già iniziato a fare le loro campagne di test sierologici. La Toscana ha cominciato con le residenze sanitarie assistenziali (Rsa), cioè le case di riposo. Anche in questo caso il rischio di sprecare risorse sanitarie in indagini inutili è elevato: anche l’Istituto Superiore di Sanità sta facendo lo stesso monitoraggio sulle case di riposo, ma procede assai più a rilento. Sul totale delle residenze, la regione ha censito finora 168 vittime di Covid e 1.028 pazienti positivi, su 14730 ospiti. Tra gli operatori, 387 i positivi su oltre 15mila lavoratori.

L’indagine regionale è ancora in corso e si concluderà venerdì. Ma questi dati mostrano che una percentuale molto rilevante dei 618 decessi accertati nella regione sono avvenuti nelle case di riposo.

IL COMMISSARIO ARCURI ha anche parlato dell’app che verrà utilizzata per il contact tracing. La Protezione Civile ha optato per la soluzione proposta da Bending Spoons, dal Centro Medico Santagostino e dalla società di marketing Jakala.

La prima è una software house nota per le sue app videoludiche. Il secondo è un’azienda proprietaria di una ventina di poliambulatori privati della Lombardia controllata dalla casa reale del Liechtenstein.

La terza è una società finanziaria partecipata da nomi pesanti come quelli di Paolo Marzotto, Davide Serra e Luigi, Eleonora e Barbara Berlusconi (i figli di Silvio e Veronica), che hanno anche quote di Bending Spoons. Prima di attivare la app ci vorrà del tempo, ha spiegato Arcuri: «Faremo una sperimentazione in alcune aree del Paese, in tempi ravvicinati sarà messa in campo e ne incentiveremo l’uso tra i cittadini».

Nessuno sarà obbligato a installarla ma «ci aspettiamo che un numero molto alto di cittadini lo faccia», dice Arcuri. «Gli esperti ci dicono che almeno il 70% della popolazione dovrebbe farlo per dargli un significato importante»: una quota nient’affatto facile da raggiungere.

I dati saranno criptati e «conservati in un server pubblico», ha proseguito Arcuri, sollevando qualche dubbio: se servirà un server di archiviazione, verrà meno una delle tutele della privacy assicurate finora, cioè la conservazione sui singoli telefoni dei dati personali.

Arcuri giura che la app non servirà a controllare i cittadini. D’altronde, i cittadini si stanno comportando in modo estremamente disciplinato. Su quasi 300 mila controlli, le persone denunciate per spostamenti non autorizzati sono state circa 8 mila, meno del 3%.