Ci sono le parole e ci sono le immagini. Un flusso di parole, incalzante. Parole pronunciate con toni mai neutri, che interpretano il testo o, meglio, ogni voce, femminile o maschile, un estratto di esso, un capitolo o, trattandosi della Costituzione italiana, un articolo. E un flusso di immagini, più pacato, tranne quelle contenute nell’epilogo che testimoniano la danza di corpi che si dibattono, in una sorta di trance (con la macchina da presa che aderisce a tale movimento), in una stanza, sul pavimento o su un letto circolare, avvolti da veli e lenzuola, nascosti e emergenti da essi, mentre...