Non deve essere facilissimo iniziare una nuova esperienza di lavoro e trovarsi come colleghi tre cosmonauti russi e tre astronauti statunitensi. Questa è la situazione in cui si troverà da oggi l’astronauta italiana Samantha Cristoforetti, sbarcata stanotte sulla Stazione Spaziale Internazionale (Iss) insieme a Jessica Watkins, Kjell Lindgren e Bob Hines della Nasa. Il gruppo darà il cambio sulla Stazione al tedesco Matthias Maurer e agli statunitensi Kayla Barron, Raja Chari, Thomas Marshburn, che rientreranno fra pochi giorni. E farà compagnia ai cosmonauti russi Oleg Artemyev, Sergey Korsakov, and Denis Matveev, che rimarranno sulla Iss. La missione di Cristoforetti durerà circa sei mesi.

SAREBBE UNA SITUAZIONE imbarazzante se quello dell’astronauta fosse un lavoro normale. Per fortuna, chi viaggia nello spazio è addestrato a gestire situazioni di tensione estrema, compresa la guerra e le intemperanze via Twitter del direttore dell’agenzia spaziale russa Roscosmos. Perciò, l’arrivo di Astrosamantha sarà stato salutato con i consueti abbracci e pollici alzati dai coinquilini di ogni nazionalità.

La missione guidata da Cristoforetti è stata battezzata “Minerva”, come la divinità romana che proteggeva gli artigiani. Nel corso del suo soggiorno spaziale, Cristoforetti realizzerà diversi esperimenti sugli effetti della microgravità sul corpo umano: dalla funzionalità ovarica ai radicali liberi, dalla guarigione delle ferite all’alimentazione e all’udito, le ricerche da svolgere nel particolarissimo ambiente dell’Iss valuteranno la reazione dell’organismo alla prolungata assenza di gravità anche in vista di future (ma ancora lontane) missioni verso Marte.
Oltre a condurre le sue ricerche, Cristoforetti avrà anche la responsabilità del comando del settore statunitense della Iss, dove ha già trascorso 199 giorni nel 2014. Non è esclusa la sua partecipazione alla «passeggiata spaziale» per completare l’installazione dello European Robotic Arm.

IL VIAGGIO VERSO LA ISS è iniziato dalla base Nasa di Cape Canaveral, quando in Florida mancavano pochi minuti alle 4 del mattino.

Per la quarta volta, gli astronauti hanno volato sulla Crew Dragon «Freedom», la navetta spaziale della SpaceX di Elon Musk. L’unica alternativa a disposizione degli astronauti diretti alla Iss sarebbe la russa Soyuz, ma causa sanzioni è attualmente impraticabile. Si conferma così il ruolo strategico del miliardario sudafricano, prossimo proprietario anche del social network Twitter. Cristoforetti, che nel 2018 annunciò solennemente di non voler più usare Facebook, su Twitter ha quasi un milione di follower e per Musk è un testimonial ideale.

TUTTAVIA, LA MISSIONE Minerva sarà la prima documentata sul social network cinese TikTok, riabilitato anche dal presidente statunitense Biden dopo essere stato bandito da Trump. «Seguitemi per arrivare là dove nessun TikToker è mai arrivato prima», ha detto l’astronauta prima di partire. Sulla piattaforma cinese si potranno dunque ammirare i video realizzati sulla Stazione nel tempo libero tra un esperimento e l’altro. Non è la prima volta che Astrosamantha collabora con Pechino: nel 2017 ha partecipato a un programma di addestramento congiunto con i taikonauti cinesi, anche in vista di future collaborazioni tra l’Agenzia Spaziale Europea e la China Manned Space Agency.

GRAZIE ALL’ADDESTRAMENTO ricevuto in occidente, Russia e Cina, Cristoforetti sarebbe la candidata ideale per la cooperazione internazionale in ambito spaziale. Tuttavia, le vicende internazionali rischiano di veder sprecate le competenze acquisite. Dopo l’invasione ucraina, la collaborazione tra Nasa, Esa e Roscosmos, l’agenzia spaziale russa, è congelata: prosegue l’ordinaria amministrazione come sulla Iss ma di progetti futuri non si parla. Lo stesso futuro della Iss, alla luce delle tensioni, è piuttosto incerto. Nei piani originali la Iss avrebbe dovuto essere dismessa nel 2024. Se SpaceX garantisce alla Nasa la possibilità di continuare a portare gli astronauti sulla stazione in autonomia anche in futuro, appare difficile gestire da separati in casa una stazione costruita e manovrata a metà dalle due superpotenze come simbolo della fine della Guerra Fredda. Infine c’è il terzo incomodo: nel 2022 dovrebbe concludersi l’assemblaggio della stazione spaziale cinese Tiangong («palazzo del cielo»). La Nasa però dal 2011 ha deciso di evitare ogni collaborazione con la Cina e nel 2020 ha convinto anche l’Agenzia Spaziale Italiana, dapprima uno dei partner più convinti, a sfilarsi dalla realizzazione della Tiangong.

L’esplorazione spaziale futura potrebbe dunque continuare su binari separati, con Cina (e forse Russia) da un lato e Europa e Stati Uniti dall’altro. A farne le spese sarebbero sopratutto gli astronauti cosmopoliti come Samantha Cristoforetti e il suo predecessore tedesco sulla Iss Matthias Maurer, anch’egli protagonista di addestramenti congiunti con le agenzie cinesi e russe. Minerva potrebbe essere una delle ultime missioni all’insegna della cooperazione tra paesi a lungo in conflitto tra loro. Se così fosse, lo spazio tornerebbe ad essere quel che è stato per molti decenni dopo la seconda guerra mondiale, e che non ha mai smesso del tutto di essere: un terreno in cui sperimentare nuove tecnologie di uso militare e costringere i rivali a una dispendiosa competizione. Una riedizione della Guerra fredda, stavolta in diretta social. Minerva d’altronde, per gli antichi romani era anche la dea della guerra giusta. Ma questo è meglio non scriverlo su Twitter.