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La guerra degli striscioni spacca il Pd a Napoli

La guerra degli striscioni spacca il Pd a NapoliNapoli, la guerra degli striscioni

Le proteste La dem Valente e la Lega al gazebo contro il sindaco. Sconcerto nel partito

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 14 aprile 2018

A Napoli è scoppiata la guerra degli striscioni. Stamattina, a fare da sfondo all’assemblea pubblica indetta dal sindaco Luigi de Magistris, a piazza Municipio ci sarà un mega manifesto 6 metri per 8 sulla facciata di Palazzo San Giacomo: «No al debito ingiusto. Napoli libera» recita. «Lo toglieremo – ha spiegato il sindaco – solo quando ci sarà tolto il debito». Il riferimento è agli 85 milioni del Cr8 risalenti al terremoto del 1980 e ai circa 67 milioni della crisi rifiuti di metà anni 2000, due passività contratte da commissari di governo ma finite sulle spalle del comune.

Il manifesto sistemato ieri sostituisce quello di dimensioni più ridotte messo a marzo, dopo la sentenza della Corte dei conti che ha condannato il comune a una ulteriore multa di 85 milioni ancora per il Cr8. Venerdì la senatrice e consigliera comunale dem Valeria Valente e il consigliere Aniello Esposito hanno esposto dal balcone del gruppo Pd un contro striscione: «Salviamo Napoli: De Magistris a casa!». Alla richiesta del presidente del consiglio comunale di ritirarlo, i due hanno replicato: «Accoglieremo l’invito dopo che verrà rimosso lo scempio su Palazzo San Giacomo». Lo stesso pomeriggio dal balcone del gruppo Dema era apparso un nuovo striscione (poi rimosso): «Lega e Pd alleati per il fallimento di Napoli. Jatevenne!».

I dem oggi saranno a piazza Trieste e Trento con un gazebo anti de Magistris insieme ad associazioni civiche e Lega. La condivisione della protesta con i seguaci di Salvini e la guerra degli striscioni hanno spaccato il Pd. A fare volantinaggio ci saranno i vertici del partito provinciale e Valente. Ma il consigliere regionale dem Gianluca Daniele ha twitttato: «Vedere la senatrice Valente insieme al parlamentare della Lega Gianluca Cantalamessa penso faccia rabbrividire i nostri elettori». Perplessa anche la consigliera regionale Bruna Fiola: «Vorrei sapere dove, quando e chi ha deciso che domani il Pd debba partecipare alla manifestazione con la Lega». Tre consiglieri comunali dem su cinque hanno preso venerdì le distanze dallo striscione, bollandolo come iniziativa personale: «Il palazzo delle istituzioni deve rimanere fuori dalla propaganda politica» hanno dichiarato Alessia Quaglietta, Salvatore Madonna e Federico Arienzo.

FdI stamattina metterà le tende a via Toledo per la sua manifestazione contro il sindaco, Fi si è sfilata all’ultimo minuto. De Magistris ieri ha spiegato che la prossima mossa sarà andare a Roma per incontrare Sergio Mattarella, i presidenti di Camera e Senato e i gruppi parlamentari, in particolare i 5S a cui il sindaco più volte ha chiesto una mano. E rispetto ai dem: «Nel Pd c’è chi vuole dialogare. Poi c’è chi si mette a fare un’iniziativa insieme a Cantalamessa, ex Msi oggi ispirato sulla via di Damasco dalla Lega».

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