«Quasi non sappiamo più quanto profondamente la musica permeasse ogni aspetto della vita pubblica e privata dei Greci; quasi abbiamo dimenticato che le tragedie di Eschilo, Sofocle, Euripide erano drammi in musica, e che quando leggiamo Pindaro e gli altri poeti lirici dobbiamo immaginare i loro testi non “accompagnati” dalla musica, ma intrisi di musica, pensati con la musica e per la musica (…) Il potere della musica nella città greca era ritenuto così grande, che i diversi generi della musica furono non solo codificati, ma anche associati a valori etici e civici che si ritennero costitutivi della natura stessa...