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La fiamma del peccato

La fiamma del peccato

Il colonnino infame Italiani, state sereni: quella fiamma non è una minaccia...

Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 10 settembre 2022

Ma perché mai Letta s’è così intignato che la Meloni dovrebbe levare dal simbolo di Fratelli d’Italia la fiamma tricolore? Per recidere le sue radici fasciste, dice lui… sarà. Forse non tutti sanno che, prima di chiedere a Giorgia di rinunciare alla fiamma, Enrico aveva già chiesto a Nike di levare la virgola dalle scarpe, a Metro Goldwyn Mayer di togliere il leone dalla sigla, alla Ferrari di rinunciare al cavallino e a suo cognato di tagliarsi i baffi. E come poi successo con la Meloni, nessuno se l’era filato di pezza (a parte il cognato che pur di toglierselo dai piedi i baffi li aveva tagliati, ma ora li se li sta facendo ricrescere). Sia come sia è chiaro che ‘sta fissa di Letta, niente tiene a che fare col recidere immaginarie radici fasciste: si tratta piuttosto di una reazione compulsiva, scatenata da una profonda crisi d’identità, che spinge il capo di un PD in crisi d’identità ancor più profonda, a rifiutare le identità altrui. Soprattutto quando decise e forti.

Ma voi, italiani, state sereni: quella fiamma non minaccia nessun diritto civile, come del resto non minaccia nessuno manco quell’obelisco in marmo di Carrara alto 30 metri con sopra la scritta MUSSOLINI DUX che da novant’anni sta davanti allo stadio Olimpico e sotto al quale ogni domenica sfilano decine di migliaia di tifosi diretti allo stadio che hanno magari parcheggiato dall’altra parte del Tevere dove, a non più di trecento metri in linea d’aria, tra erbacce e cartacce fa capolino una targa -da poco vandalizzata nel silenzio dei media- sul luogo dove tal Matteotti, -un socialista che in Parlamento aveva osato sfidare il MUSSOLINI DUX di cui sopra- fu rapito e quindi massacrato da sicari fascisti; omicidio che spalancò la porte alla dittatura, all’alleanza con Hitler e alle leggi razziali, alla guerra contro Francia e Gran Bretagna, alla campagna di Russia e dulcis in fundo alla guerra civile con la distruzione totale del Belpaese. Roba vecchia, direte voi. E allora guardiamo avanti come fa la Meloni, che per il futuro radioso dei nostri giovani ha stilato un elenco di “devianze” a partire -giustamente- da droga, alcol, sigarette, passando per obesità e anoressia, fino ad arrivare a ipocondria, balbuzie, stitichezza e flatulenza. Giusto. Il passo dopo? Magari una pelle troppo scura o un naso molto grosso, soprattuto se quelli con la pelle scura sono arrivati con un gommone, e quelli col naso grosso hanno due treccine nere che sbucano dai lati d’una kippah.

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