La festa dell’Orto in condotta
Bambini della scuola primaria di Avezzano, Balsorano e Sante Marie (Aq) monitoreranno l’impegno delle loro famiglie nel ridurre lo spreco di acqua, nel consumare gli avanzi, nel differenziare gli imballaggi. […]
Bambini della scuola primaria di Avezzano, Balsorano e Sante Marie (Aq) monitoreranno l’impegno delle loro famiglie nel ridurre lo spreco di acqua, nel consumare gli avanzi, nel differenziare gli imballaggi. […]
Bambini della scuola primaria di Avezzano, Balsorano e Sante Marie (Aq) monitoreranno l’impegno delle loro famiglie nel ridurre lo spreco di acqua, nel consumare gli avanzi, nel differenziare gli imballaggi. Le 68 classi della provincia di Treviso si impegneranno a piantare nuovi alberi delle varietà tipiche della zona: i bambini, come i semi, hanno bisogno di tempo per esprimersi, ma costituiscono la nostra speranza per il futuro. I ragazzi di Fridays For Future di Livorno, insieme alla locale Condotta Slow Food, guideranno 2500 bambini di 100 classi in un percorso di sensibilizzazione lungo tutto l’anno scolastico sulla crisi climatica e le buone pratiche da seguire.
Sono queste alcune delle attività che svolgeranno dall’11 al 18 novembre 21 mila studenti di 860 classi appartenenti a circa 250 plessi in tutta Italia che partecipano alla Festa dell’Orto in Condotta, lo storico progetto di educazione alimentare, del gusto e ambientale sviluppato da Slow Food a metà degli anni Novanta a partire dalle prime esperienze nate a Berkeley, in California.
Come ogni anno è San Martino, data tradizionale della messa a riposo dei campi in vista dell’inverno, la giornata in cui dal Nord al Sud Italia insegnanti, studenti, genitori e nonni ortolani celebrano il lavoro fatto tra le fila dei campi. E così, per una settimana, tutti insieme risponderanno alla chiamata di Slow Food mettendosi all’opera su 10 azioni amiche del clima. Piccole accortezze da sperimentare a scuola attraverso le attività didattiche e il gioco, che possono diventare una pratica quotidiana per tutto l’anno, anche a casa. Un movimento di piccoli attivisti con i quali Slow Food ha avviato un forte dialogo per affrontare insieme la crisi climatica fin nelle sue radici più profonde: l’impatto che ha sul clima ciò che mettiamo nel piatto.
Le azioni individuate sono tutte collegate ai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite: coltivo l’orto per scoprire le leggi non scritte di piante e animali e incidere direttamente sulla mia impronta ecologica, faccio merenda con prodotti non confezionati per ridurre l’impiego di packaging, finisco la mia porzione di cibo per evitare gli sprechi alimentari, scelgo frutti locali e di stagione per arricchire la mia dieta di biodiversità e ridurre l’impatto del trasporto delle merci, mangio piatti a base di legumi, faccio la spesa dal contadino…
E se la festa dell’Orto in Condotta finisce il 18 novembre le attività sul campo continuano tutto l’anno. Ad Ancona per esempio l’orto della scuola è stato diviso in piccoli appezzamenti, assegnati alle singole classi per «far sentire i bambini responsabili della propria aiuola» raccontano le insegnanti.
A Bra (Cn) l’esperienza dell’orto è cominciata con la costruzione di una casetta per i tanti uccellini che animano le giornate di primavera in giardino e fanno tappa nei freddi mesi invernali. Mentre una delle esperienze più importanti è quella di Marcianise (Ce) che ospita un grande orto di 650 metri quadrati dove migliaia di bambini della zona possono partecipare alle attività sul campo e laboratoriali.
La Festa dell’Orto in Condotta è anche l’occasione per lanciare nelle scuole del circuito Slow Food la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (Serr), che si svolge dal 16 al 24 novembre.
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