La fast fashion vola, l’ambiente soffre
Il nuovo rapporto di Public Eye 100 tonnellate di vestiti trasportati ogni settimana su 32 voli cargo. il Gruppo Inditex, proprietario del marchio Zara, primo per uso del trasporto aereo
Il nuovo rapporto di Public Eye 100 tonnellate di vestiti trasportati ogni settimana su 32 voli cargo. il Gruppo Inditex, proprietario del marchio Zara, primo per uso del trasporto aereo
Con 100 tonnellate di vestiti trasportati ogni settimana su 32 voli cargo per un totale di oltre 1.600 movimenti aerei all’anno, il Gruppo Inditex, proprietario del marchio Zara, conquista il primo posto tra le aziende di moda per uso del trasporto aereo nel mondo. Una scelta che aggrava la crisi climatica cui l’intero settore moda contribuisce con il 10% di emissioni di gas serra all’anno.
Lo rivela “I voli dannosi della fast fashion”, il nuovo rapporto di Public Eye, coordinatore della CCC svizzera, che mette in luce la vera faccia di politiche aziendali sostenibili a parole mentre in realtà alimentano un modello di business sempre più veloce e più inquinante, ormai noto come fast fashion.
Abbigliamento, tessuti e scarpe non sono beni deperibili, eppure ne vengono trasportate enormi quantità in aereo. La sola Unione Europea ne ha importato ed esportato oltre 700.000 tonnellate nel 2022. Ciò corrisponde alla capacità di carico di 7.000 grandi aerei o 20 voli merci al giorno. Una pratica estremamente dannosa per l’ambiente che Public Eye e Campagna Abiti Puliti (che ha lanciato una petizione) chiedono alle imprese di eliminare.
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