Col tempo e con la paglia maturano le nespole, si diceva quando i proverbi veicolavano saggezza e la pazienza era una virtù. Ma anche nella nostra epoca accelerata e smaniosa, i vecchi detti mantengono un valore, se non altro perché mostrano che oltre alla frutta, pure le notizie a volte devono aspettare per arrivare a maturazione. Ne è una prova un servizio uscito martedì sul sito dell’emittente pubblica all-news d’oltralpe France24, il cui titolo, in questi tempi bellicosi, sembra fatto apposta – e lo è – per catturare l’attenzione: Perché Macron legge thriller di fantascienza per prepararsi alle guerre del futuro.
Notizia interessante, ma non freschissima, come si evince dal farraginoso sommario: «Mentre il Parlamento si prepara a votare mercoledì (ieri, per chi legge, NdR) l’aumento delle spese militari, le Forze Armate francesi sembrano decise a continuare ad assumere autori di fantascienza per immaginare future minacce alla sicurezza nazionale. Finora, i romanzieri del progetto Red Team hanno scritto più di una dozzina di storie e realizzato due libri che trattano di guerre basate sulla disinformazione di massa, sul bioterrorismo e su uno stato-pirata. E anche il presidente Macron li legge».

Ed ecco il necessario riassunto delle puntate precedenti: quattro anni fa, nel luglio 2019, l’Aid (Agence de l’innovation de défense) annuncia la creazione di una squadra di autori di fantascienza appunto per immaginare scenari di rischio. Oltre un anno dopo, nel dicembre 2020, il Red Team (nome ufficiale del gruppo, in barba all’avversione francese per gli anglicismi) viene presentato nel corso del Forum Innovation Défense. Nel suo resoconto per Actualitté Nicolas Gary riporta stralci dell’appello rivolto dall’allora ministra della difesa Florence Parly agli scrittori, per così dire, arruolati: «Sorprendeteci, sconvolgeteci, fateci uscire dalle nostre abitudini e dalla nostra comfort zone. Rivelateci le piste che non abbiamo visto o non vogliamo vedere. La vostra missione è seria, preziosa, impegnativa. Saluto il vostro impegno, collettivo e personale, per la difesa della Francia e dei suoi valori, che sono l’orgoglio del nostro Paese».
Passano i mesi, e nel luglio 2021 Raphaëlle Rérolle su Le Monde anticipa alcuni scenari immaginati dagli scrittori. Per esempio: ««Grandislande, 12 ottobre 2045. La capitale di questo Stato insulare vicino alla Francia è sommersa da un’enorme alluvione. Il fiume Timide ha rotto gli argini a causa di un’inondazione e di un attacco ai sistemi idrici, facendo piombare la città in un’atmosfera da fine del mondo. Voci di un attacco bioterroristico seminano il panico tra gli abitanti che cercano di fuggire, ma non escono mai dalla bolla di realtà alternativa in cui sono intrappolati…».

Poi le già sparute notizie sul progetto si riducono a zero. Ma ora, non a caso in concomitanza con il voto per l’aumento del budget militare, è arrivato il momento di gloria del Red Team. In questo tempo – ci rassicura Claire Paccalin su France24 – gli scrittori hanno lavorato sodo e senza litigare (uno dei criteri di reclutamento era la disponibilità ad abbandonare un’idea non accolta dagli altri componenti del gruppo), e anche i militari sono soddisfatti: secondo Jean-Baptiste Colas, dell’Aid, «grazie al Red Team sono state modificate alcune parti dell’apparato di sicurezza della nuova portaerei», e il progetto verrà probabilmente ripreso e allargato ad altri ministeri. Quanto ai libri, i primi due saranno disponibili per i comuni lettori all’inizio del 2024, «debitamente modificati, in modo da non rivelare informazioni classificate».
Eh sì, a proposito di modi di dire (purtroppo non più così vecchi): «Taci, il nemico ti ascolta».