La Falange, il 4 novembre e Gentiloni
L’Associazione nazionale combattenti in Spagna (Ancis) anche quest’anno farà il suo «pellegrinaggio» in Spagna in occasione della festa delle forze armate il 4 novembre. Lo fanno tutti gli anni, per […]
L’Associazione nazionale combattenti in Spagna (Ancis) anche quest’anno farà il suo «pellegrinaggio» in Spagna in occasione della festa delle forze armate il 4 novembre. Lo fanno tutti gli anni, per […]
L’Associazione nazionale combattenti in Spagna (Ancis) anche quest’anno farà il suo «pellegrinaggio» in Spagna in occasione della festa delle forze armate il 4 novembre. Lo fanno tutti gli anni, per «rendere omaggio ai caduti del Ctv», il corpo truppe volontarie mandato da Mussolini nel 1936 a combattere a fianco del generale Franco contro il governo della Seconda Repubblica spagnola.
Il pellegrinaggio prevede una tappa nei due memoriali franchisti: quello della Valle de los Caídos, e quello nella Cripta di Sant’Antonio, a Saragozza, proprietà dello Stato italiano. Secondo le due associazioni fasciste «Fondazione Francisco Franco» e «Falange» che annunciano la commemorazione, l’Ambasciata italiana a Madrid «patrocina» l’atto di omaggio. E domani ospiterà l’Ancis che, con «atteggiamento marziale e disciplinato», vi celebrerà la festa delle forze armate. Non è stato possibile ottenere conferma dell’Ambasciata. Ma gli «omaggi» si ripetono almeno dal 2008 e in almeno due occasioni hanno visto la presenza dell’ex ambasciatore e del vice-ambasciatore.
A denunciare l’apologia del fascismo della rappresentanza italiana è l’associazione Altraitalia di Barcellona. La stessa che fece aprire nel 2012 per la prima volta un processo contro gli aviatori italiani che bombardarono Barcellona nel 1938, causando 5000 morti. Fu il primo caso di bombardamenti a tappeto su una grande città per terrorizzare i civili.
La Spagna non ha ancora fatto i conti con il suo passato fascista. Forse è arrivata l’ora che l’Italia si prenda le sue responsabilità. E il ministro degli esteri Paolo Gentiloni esiga che l’ambasciatore Pietro Sebastiani si dissoci da ogni contiguità con le associazioni di nostalgici fascisti.
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