«Nella primavera del 1543 il cardinale italiano Benedetto Accolti scriveva una lettera in spagnolo all’imperatore Carlo V. Senza mezzi termini dichiarava che, se il Turco e il re di Francia erano i peggiori “nemici pubblici” dell’Asburgo, il “nemico più certo, che maggiormente sotto sembianze di amico può danneggiare e danneggia Vostra Maestà, è il papa”. Facendosi portavoce dei suoi servitori e amici in Italia, il cardinale suggeriva a Carlo V di sbarcare non a Genova, dove l’imperatore era atteso lungo la strada che lo doveva portare in Germania, ma a Gaeta, e di invadere lo stato della Chiesa “cominciando dalla...