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La destra: commissioni come ministeri

La destra: commissioni come ministeriL'aula del senato – LaPresse

Spartizione Chiuso l'accordo, mercoledì 9 si fanno le nomine nei due rami del parlamento. Per la maggioranza è la chiusura di un pacchetto fin qui riempito dai posti di governo e sottogoverno. Con le stesse regole per dividere gli incarichi tra i partiti

Pubblicato quasi 2 anni fa

Entro oggi i gruppi parlamentari di camera e senato devono comunicare alle presidenze i nomi dei deputati e senatori scelti per rappresentarli nelle commissioni permanenti, che sono diventate dieci al senato dopo il taglio dei parlamentari e sono invece rimaste 14 alla camera. Le commissioni sono convocate in entrambi i rami del parlamento mercoledì 9 novembre e come primo atto dovranno eleggere i loro presidenti o le loro presidenti. La destra prenderà tutto, lasciando alle opposizioni solo la guida delle due commissioni bicamerali di vigilanza e controllo, come prevedono la legge o la prassi. Il comitato sui servizi segreti dovrebbe andare all’ex ministro della difesa del Pd Lorenzo Guerini, mentre la commissione di vigilanza sulla Rai all’ex ministro per lo sviluppo economico del Movimento 5 Stelle, Stefano Patuanelli (con qualche chance per la deputato di Azione-Italia Viva Maria Elena Boschi).

La maggioranza è molto vicina a un accordo complessivo per l’elezione dei nuovi vertici delle commissioni, lo schema è quello che ha retto la designazione dei membri del governo, e del resto la destra considera le nomine parlamentari come un capitolo del pacchetto ministri-sottosegretari. La metà dei posti in palio andrà a Fratelli d’Italia, dunque cinque presidenze al senato e sette alla camera. Il resto diviso in parti non uguali tra la Lega, che avrà tre presidenze al senato e quattro alla camere, e Forza Italia, alla quale andranno due presidenze al senato e tre alla camera.

Non a tutte le caselle è stato però assegnato il nome corrispondente. Al senato, la prima commissione (Affari costituzionali) dovrebbe andare ad Alberto Balboni, senatore esperto di FdI che però fino alla scorsa legislatura si è occupato di giustizia. A proposito della quale, non sembrano esserci concorrenti per Giulia Bongiorno: la senatrice leghista presiederà al seconda commissione. Mentre la terza, che adesso tiene insieme difesa ed esteri, è destinata a Stefania Craxi di Forza Italia. A FdI anche la fondamentale 5 commissione, bilancio, con Calandrini e agricoltura per De Carlo. Presidenti di commissione papabili anche Zaffini di FdI, Fazzone di Fi e Garavaglia della Lega. Alla camera invece la commissione affari costituzionali potrebbe finire al leghista Iezzi, il partito punta anche ad Agricoltura, difesa e politiche Ue. L’ex ministro dell’economia Tremonti, adesso in quota FdI, potrebbe finire alla commissione esteri, il partito di Meloni punta anche alle finanze con Osnato e alla cultura con Mollicone. Mentre il partito di Berlusconi ha messo gli occhi sulla commissione bilancio, con Pella.

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