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La destra cauta su Amato: «Dimostri quelli che dice»

La destra cauta su Amato: «Dimostri quelli che dice»Giorgia Meloni – LaPresse

Stragi di Stati Per Tajani l’ex premier parla «da privato cittadino». Il Partito democratico annuncia un’interrogazione

Pubblicato circa un anno faEdizione del 3 settembre 2023

Dalle parole di Giuliano Amato viene fuori un’immagine non esattamente costruttiva della classe politica del 1980 e della cosiddetta Prima Repubblica: secondo l’ex presidente del consiglio e della corte costituzionale, le classi dirigenti tacquero sui misteri di Ustica più per imbarazzo che per complicità omertose. Laddove la vergogna derivava dalla consapevolezza di essere scavalcati dai militari e messi ai margini dei processi decisionali.

LA CLASSE POLITICA di oggi, soprattutto quella al governo, accoglie con malcelato fastidio l’uscita. Lo si nota tra le righe della nota diffusa da Palazzo Chigi. «Sono parole importanti che meritano attenzione», premette Giorgia Meloni. Poi però passa ai distinguo: «Il presidente Amato precisa che queste parole sono frutto di personali deduzioni – sostiene la presidente del consiglio – Premesso che nessun atto riguardante la tragedia del Dc9 è coperto da segreto di Stato, e che nel corso dei decenni è stato svolto dall’autorità giudiziaria e dalle Commissioni parlamentari di inchiesta un lungo lavoro, chiedo di sapere se, oltre alle deduzioni, sia in possesso di elementi che permettano di tornare sulle conclusioni della magistratura e del parlamento, e di metterli eventualmente a disposizione, perché il governo possa compiere tutti i passi eventuali e conseguenti». I due vicepremier e leader della maggioranza si esprimono con sfumature diverse. Pare più aperto Matteo Salvini, il quale definisce quelle di Amato «dichiarazioni di inaudita gravità». «È assolutamente necessario capire se ci sono anche elementi concreti a sostegno delle sue parole prosegue il leghista – Visto il peso delle affermazioni di Amato e il suo ruolo rilevante all’epoca dei fatti, attendiamo commenti delle autorità francesi». Più cauto, invece, il ministro degli esteri e coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani. «Questa è la versione di un ex presidente del consiglio – afferma – una sua versione. Non c’è da commentare. Bisognerà fare chiarezza e accertare. Amato è una persona che ha avuto grande importanza, ma ora è un privato cittadino». Dunque, si attende chiarimenti dalla Francia? «Vedremo di cosa si tratta, bisogna essere prudenti e valutare se sono cose vere o no. Si tratta di un’intervista. Tocca alla magistratura indagare». Si rifugia nel ruolo istituzionale il ministro dello sviluppo Adolfo Urso: «Non posso esprimere nessuna opinione – spiega – Sono vincolato al segreto, essendo stato anche il presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica».

CHI RISPONDE stizzito è invece Carlo Giovanardi, preso da Amato a simbolo dei sostenitori oltre ogni evidenza della tesi dell’attentato. L’ex parlamentare berlusconiano ne approfitta per rilanciare il tópos della pista araba: «È una singolare coincidenza che mentre una cortina di silenzio continua a circondare il lodo Moro e le eventuali responsabilità del terrorismo palestinese, vengono rilanciati con grande visibilità ragionamenti fondati su elementi la cui macroscopica infondatezza è già stata certificata». Tra i Fratelli d’Italia si distingue Fabio Rampelli. «Da sempre in molti abbiamo sostenuto che sui cieli d’Italia si consumò un atto di guerra tra una potenza occidentale e il regime libico – sostiene Rampelli – Mi auguro che Macron voglia contribuire a fare luce sulla tragica esplosione del Dc9 sui cieli di Ustica. Stessa cosa faccia l’Italia».

E IL PD? Il deputato bolognese Andrea De Maria annuncia un’interrogazione parlamentare. «Ho presentato negli anni diverse interrogazioni parlamentari per sollevare il tema che oggi pone così autorevolmente Amato – dice De Maria – Cioè l’importanza che si assumano iniziative verso paesi amici dell’Italia, come Francia e Stati uniti, e in sede Nato per avere notizie utili a fare piena luce sulla strage di Ustica. Su quella battaglia area nel cielo del paese nella quale è rimasto coinvolto un nostro aereo civile».

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