Almeno per ora la minaccia si è rivelata un’arma spuntata. A smentire Alexandr Lukashenko, che aveva promesso di chiudere i rubinetti del gasdotto russo Yamal-Europe e di lasciare l’Europa al freddo se l’Unione europea adotterà nuove sanzioni contro Minsk, ci ha pensato direttamente il Cremlino: la Russia «è e continuerà a essere un Paese che adempie a tutti i suoi obblighi di fornire gas ai consumatori europei», ha detto un portavoce del presidente smentendo anche che le dichiarazioni di Minsk fossero state concordate. La presa di distanze dell’alleato russo da Lukashenko non significa però che Putin stia prendendo le distanze...