Scarcerazione immediata per l’obiettore di coscienza ucraino Vitaly Alekseyenko. La Corte Suprema di Kiev (travolta dallo scandalo per corruzione del presidente) ha annullato il verdetto di colpevolezza e ha ordinato di istruire un nuovo processo al tribunale di primo grado.

Il ricorso alla Supreme Court of Ukraine era stato accompagnato da una memoria amicus curiae presentata da Derek Brett (Svizzera) del BEOC, Ufficio europeo per l’obiezione di coscienza, da Foivos Iatrellis (Grecia), esperto internazionale in Diritti umani, e dall’avvocato Nicola Canestrini (Italia) su mandato del Movimento Nonviolento.

L’avvocato Canestrini ha espresso grande soddisfazione per la libertà riconquistata dall’imputato: «La mobilitazione internazionale ha acceso i riflettori su questo caso esemplare. Per noi è solo un primo passo verso il riconoscimento del diritto universale all’obiezione di coscienza».

I rappresentanti della Campagna di Obiezione alla guerra attendono ora di conoscere le motivazioni della sentenza per ribadire che anche in guerra, e soprattutto durante la guerra, venga riconosciuto il diritto di non partecipare al crimine dell’omicidio di massa.