Ancora una settimana di campagna elettorale, e poi giudici e pm voteranno per il rinnovo della componente togata del Consiglio superiore della magistratura. In campo 21 candidati per 16 posti, ripartiti per funzioni: risulteranno necessariamente eletti 2 della cassazione, 4 pubblici ministeri e 10 giudici di primo o secondo grado. Non c’è un voto di lista, ciascun elettore indica tre nomi, uno per funzione. Funziona così da quando il ministro leghista Castelli volle spezzare il «potere delle correnti», con il risultato di introdurre una sistema dal profilo più clientelare e notabilare. Il ruolo delle correnti, però, non è scomparso. Ogni...