C’è uno schema ossessivamente sbandierato dalla Lega e da Fratelli d’Italia, da cui Berlusconi prende le distanze, ma che il nuovo governo e le forze che lo sostengono, sia pure con toni e intenti opposti, intimamente condividono. Si tratta della contrapposizione tra le regole e i dispositivi della democrazia parlamentare (con i suoi fondamenti costituzionali) e la cosiddetta «piazza». Un termine privo di preciso significato che può spaziare dai fedeli che ascoltano l’Angelus alla sagra degli strozzapreti, dai comizi di partito ai raduni degli alpini. Ad ogni buon conto, questa contrapposizione abbandonata a se stessa nella sua fumosa semplicità è...