«La scelta di intitolare il circolo a Pino Rauti è stata fatta per riaffermare con forza la continuità ideale della nostra comunità politica». Non si nascondono certo i responsabili di Fratelli d’Italia, quando annunciano la novità: nella città di Brescia, che tra le altre cose è medaglia d’argento per la guerra di Liberazione, ci sarà un circolo dedicato al volontario della Repubblica sociale italiana Giuseppe «Pino» Rauti,e ci sarà in «continuità ideale». Brescia è soprattutto la città teatro della strage neofascista di piazza della Loggia del 1974, strage per la quale Rauti fu anche processato, ma assolto su richiesta della stessa pubblica accusa che lo ritenne responsabile moralmente ma non penalmente.

Del resto Pino Rauti è stato il fondatore del centro studi Ordine nuovo, per il quale scelse il motto delle SS e dal quale gemmò il movimento politico che nel 1973 fu sciolto dal ministero dell’interno per ricostituzione del partito fascista. Per i militanti bresciani del partito della presidente del Consiglio, invece, «il pensiero di Rauti, fra ecologismo, visione spirituale della vita, attivismo sociale e grande dinamismo in campo culturale, può e deve essere riaffermato oggi difronte alla crisi antropologica dell’Occidente». Dopo la morte di Giorgio Almirante, Rauti è stato per un breve periodo segretario nazionale del Msi. La figlia di Pino, Isabella Rauti, è da tempo dirigente di Fratelli d’Italia, eletta anche in questa legislatura al parlamento è adesso sottosegretaria alla difesa.

Per Sinistra italiana, la dedica del circolo a Rauti è «un atto grave e allo stesso tempo chiarificatore. Qualcuno aveva creduto a una presunta identità moderata della destra arrivata al governo, ma FdI ribadisce così i suoi riferimenti neo fascisti e la sua natura radicata nel Msi». «Ecco i riferimenti ideali di Fratelli d’Italia a Brescia – scrive Alfredo Bazoli, senatore bresciano del Pd – Rauti viene descritto come ecologista e uomo di cultura, nessun cenno al fatto che entrò, più o meno di sguincio, in quasi tutte le inchieste sulle stragi fasciste e sugli atti eversivi di estrema destra, nessun rispetto per la sensibilità della nostra città, duramente colpita dall’eversione nera. Vergogna, Fratelli d’Italia bresciani, vergogna».