Lavoro

La Cgil in piazza con Landini, ma quanti dubbi

La Cgil in piazza con Landini, ma quanti dubbiIl segretario generale della Fiom Cgil, Maurizio Landini

Coalizione sociale Dopo lo «sdoganamento» di Susanna Camusso sabato tutte le categorie daranno man forte al segretario Fiom. «Sì a contrastare il governo sui contenuti, ma non costruiamo un partito politico». La protesta raccoglie l’adesione di bancari e commercio. Piace molto alla scuola. Restano critici i chimici, i pubblici e gli alimentaristi

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 27 marzo 2015

«Una bella notizia: sabato ci sarà il sole: l’occasione per fare “coalizione” tutti insieme!». La pagina Facebook di Coalizione sociale con Landini ha messo il turbo, e dopo gli incontri del segretario Fiom in diverse città – sempre molto affollati, in vista di tante federazioni locali – adesso si aspetta la prova nazionale. A Roma, in Piazza del Popolo, sabato ci saranno anche tanti segretari della Cgil, che dopo lo “sdoganamento” ufficiale della leader Susanna Camusso hanno deciso di partecipare, con tanto di delegazione: si va dalla Flc allo Spi, dalla Fisac alla Filcams, fino alla Fp e Flai. Ma molti conservano i dubbi già espressi nei giorni scorsi: Landini non deve sconfinare oltre i limiti della contestazione sindacale al governo, perché se si darà l’idea che si vuole costruire un “sostituto della politica”, allora le strade torneranno a divergere. E le tensioni tra Fiom e Cgil potrebbero riaccendersi.

«Vediamo cosa dirà dal palco»

I dubbi della confederazione possono essere riassunti tutti dalla segretaria generale della Flai, Stefania Crogi, di solito in grande sintonia con Susanna Camusso: «Se ha detto sì Susanna, lo ha detto il mondo, quindi ovvio che saremo alla manifestazione – spiega la numero uno degli agroalimentaristi – La segreteria Cgil aveva chiesto un documento congiunto per sciogliere i dubbi sulla natura della “coalizione sociale”, poi Landini ha deciso di scrivere lui una lettera alle strutture, e noi siamo d’accordo con tutto quello che ha scritto: contrasto al Jobs Act, contrattazione nazione, un nuovo Statuto dei lavoratori e politiche di sviluppo. Se però dal palco verranno dette altre cose, se si presenterà questo soggetto come un sostituto della politica, allora non ci stiamo. Non c’è bisogno di fondare soggetti politici per fare iniziative con i movimenti: noi della Flai siamo costantemente al lavoro con Libera ed Emergency, però poi le eventuali richieste comuni vanno fatte alla politica, distinguendosi chiaramente dai partiti».

Della stessa opinione è Rossana Dettori, segretaria della Funzione pubblica: «Noi saremo in piazza perché condividiamo le motivazioni della protesta: bisogna contrastare le politiche sbagliate del governo. Ma conservo i dubbi e le perplessità se mi si dice che la coalizione sociale si vuole sostituire alla politica: il sindacato è un’altra cosa e deve restare distinto, autonomo».

Ancor più critico Emilio Miceli, segretario della Filctem (chimici, elettrici, energia): «Camusso ha detto che ci sarà, quindi i nostri ci saranno – taglia corto – Ma resto del parere già espresso qualche giorno fa: la Cgil ha bisogno della sua autonomia per essere credibile nello scontro con il governo sulla riforma del lavoro. Una campagna sull’appartenenza della Cgil a uno schieramento politico contro Renzi sarebbe devastante, aprirebbe una divisione tra i lavoratori e ci consegnerebbe alla sconfitta».

«Ma invece aggregarsi è essenziale»

Su altre posizioni, e molto più simpatizzante verso la coalizione sociale, è invece Mimmo Pantaleo, segretario Flc (scuola, università, ricerca): «La manifestazione ha una piattaforma precisa, sindacale, ma poi per essere efficace devi allargarti ai movimenti, come noi facciamo da tempo con le associazioni o gli studenti. Parti dal contratto, dai temi prettamente tuoi, ma poi parli ad altre realtà, come ad esempio i precari. Non puoi restare nel chiuso delle stanze sindacali, hai bisogno di aggregare per poter creare un’alternativa credibile a Renzi».

Un’adesione alla manifestazione è venuta da un’altra grossa categoria, la Filcams: commercio e turismo, settori più che esposti agli abusi negli appalti, al precariato, al lavoro nero. «Saremo presenti alla manifestazione per sostenere la dignità del lavoro e combattere per i diritti dei lavoratori – dice la segretaria Maria Grazia Gabrielli – Abbiamo bisogno di continuare a mettere insieme tutte le forze per un’azione sindacale efficace».

Disco verde anche dalla Fisac (bancari) di Agostino Megale: «È evidente, essendoci la stessa confederazione, che il 28 noi della Fisac saremo in piazza con la Fiom. Una piattaforma sindacale che, a partire dalla difesa del contratto nazionale e dal contrasto al Jobs Act, punta rilanciare un’idea diversa da quella praticata dal governo».

Sui pullman dei metalmeccanici, provenienti da tutta Italia, saliranno anche i pensionati Spi: «Perché in tanti ci tengono a esserci – spiegano dal sindacato guidato da Carla Cantone – Ci siamo sempre, quando la Cgil e i lavoratori sono in piazza». E sul palco, a sostenere Landini, salirà anche Cantone.

«È scontato che il segretario sia in piazza con una sua categoria», ripeteva ieri Susanna Camusso per chiudere le polemiche. E intanto sulla pagina di Coalizione sociale con Landini in serata campeggiava l’adesione del sindaco di Palermo Leoluca Orlando, mentre Landini si microfonava per partecipare alla puntata di Servizio Pubblico.

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