La «Casa de nialtri» chiede indietro il suo tetto
Ancona Dopo lo sgombero della scorsa settimana, associazioni e cittadini si mobilitano
Ancona Dopo lo sgombero della scorsa settimana, associazioni e cittadini si mobilitano
La scorsa settimana, con un sgombero in grande stile (decine di militari, strade bloccate, traffico deviato), si è conclusa l’occupazione pacifica di un’ex scuola materna abbandonata di Ancona, ripulita durante le vacanze natalizie e trasformata da occupanti e normali cittadini in ricovero per poveri senza casa. Casa de Nialtri, questo il nome scelto per ribattezzare la struttura, si era guadagnata da subito il sostegno concreto di una larga fetta della cittadinanza anconetana e aveva fatto molto parlare di sé. Dopo una prima apertura da parte dell’assessore comunale alla partecipazione, Stefano Foresi (Pd), la giunta ha però osteggiato l’iniziativa e dopo poco più di un mese dall’inizio dell’occupazione, la sindaca, Valeria Mancinelli, ha deciso di mettere fine a questo esperimento avanzato di coabitazione e riqualificazione dal basso, condotto da una pluralità di soggetti riuniti nel movimento “Ancona Bene Comune” e sostenuto trasversalmente da forze religiose e laiche.
L’occupazione aveva ricevuto anche il sostegno di Dario Fo, che in una lettera aperta l’aveva descritta così: «In questi giorni mi sono documentato ampiamente e ho scoperto che lo spazio autogestito è stato un ottimo esempio di convivenza fra diverse culture. Asiatici, africani e persone dell’Est Europa, assieme a degli anconetani poveri, al loro arrivo hanno infatti ripulito l’intera struttura dalla sporcizia e dalle siringhe, con l’aiuto dei molti cittadini che hanno portato loro cibo, coperte, vestiario e per ultimo anche una cucina». Secondo Fo, la richiesta di sgomberare la struttura da parte del «sindaco della giunta targata Pd, dopo un braccio di ferro ormai lungo», essendo stata «rivolta agli immigrati, ai senza casa e senza lavoro», aveva «tutta l’aria di una scelta dura messa in atto nei confronti degli ultimi, dei disperati e di coloro che vengono in Italia a cercare lavoro e una vita migliore». La «scelta dura» è stata presa e portata a termine all’alba di martedì 4. La maggior parte degli occupanti è stata trasferita in una struttura temporanea, per poi essere smistata in soluzioni abitative altrettanto temporanee. Nel frattempo, sono stati tutti schedati, con foto segnaletiche e impronte digitali, e denunciati per occupazione. Quelli che si sono rifiutati sono provvisoriamente ospiti da amici.
Giovedì scorso si è svolta ad Ancona una manifestazione di protesta per lo sgombero e dopo un deludente incontro di una delegazione con la Sindaca Mancinelli, alcuni manifestanti – criticati da alcuni organizzatori dell’iniziativa – hanno attaccato la sede provinciale del Pd.
Si tornerà sull’argomento oggi, ore 17.30, alla Casa delle Culture della città, durante un incontro sulle nuove povertà, con Caritas, Osservatorio sulle povertà, Gruppo Abele e Libera, nell’ambito della campagna “Miseria ladra”. Sono previsti, per venerdì, un concerto al teatro Giovanni XXIII di piazzale Camerino e, per sabato, una manifestazione contro lo sgombero, per il diritto alla casa e al reddito, che si annuncia creativa e colorata.
ABBONAMENTI
Passa dalla parte del torto.
Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento