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La carica dei 101 vaccini

Il colonnino infame Luce in fondo al tunnel della pandemia o fiamma viva sulla quale bruceremo le ali della nostra libertà? Non c’è rosa senza spina e non c’è vaccino senza effetto collaterale. […]

Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 21 novembre 2020

Luce in fondo al tunnel della pandemia o fiamma viva sulla quale bruceremo le ali della nostra libertà? Non c’è rosa senza spina e non c’è vaccino senza effetto collaterale. Nel 1796, in piena pandemia di vaiolo, il medico inglese Edward Jenne inietta al pupo di certi contadini, del pus estratto da pustole di vacche vaiolose: nasce così il primo vaccino; unico effetto indesiderato: il pupo smette di parlare e inizia a muggire. Tre anni dopo, in Italia, il lumbard Luigi Sacco inietta stessa fetenzia estratta da vacche malate a 5 bambini: tutti immuni; ma poi iniziano a marinare scuola per andare a brucare l’erba ai giardinetti. Sempre da vacca il siero che il medico tedesco Adolf von Behring testa su se medesimo: ma poco dopo vede sbocciargli in fronte due escrescenze, corre a casa e ci trova sua moglie a letto con il lattaio.

Per ovviare a questi effetti collaterali tutti legati all’origine vaccina dell’antidoto, il francese Louis Pasteur inventa la microbiologia e pur conservando il nome originale, ora il vaccino non è più estratto da vacca ma da fetenzie create in laboratorio. E le controindicazioni diventano ancor più fantasiose. Tanto che oggi, con la forte pressione dei vari governi sulle case farmaceutiche nazionali, ogni rosa ha la sua spina. A partire dal vaccino Usa finanziato da Trump che dà problemi di memoria e comportamentali: tipo scordare il forno acceso se sfrattati da casa, manomettere i freni dell’auto presa a noleggio, non tirare la catena lasciando un bagno pubblico e così via. Il vaccino russo di Putin invece, non ha effetti collaterali se voti Putin ma, se dissidente, sintomi affini a Polonio-201 e gas nervino Novichok. Quello ungherese di Orban invece funziona al 90% contro il Covid e al 95% contro i diritti civili causando una patologia che i virologi chiamano «effetto bavaglio».

Diversamente, il vaccino polacco di Morakiewic ti lascia libertà di sbraitare in piazza, ma agisce poi sulla fisionomia dell’eventuale nascituro facendolo somigliare come una goccia d’acqua allo stupratore che ha messo incinta la donna che non può abortire. Qui da noi infine si sperimenta un vaccino su volontari 5 Stelle che però produce gravi stati di amnesia: ti scordi che uno vale uno, come Di Maio, ti scordi che non devi prendere soldi dalle lobby, come Giarrusso, ti scordi che sei in un movimento e fondi una corrente come negli odiati partiti, come Di Battista. E soprattutto ti scordi che prima eri no-vax e mo’ aspetti un vaccino come la manna dal cielo come l’anziano Beppe Grillo che non esce più di casa.

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