Un tesoro di biodiversità da riscoprire, rivalutare e valorizzare. Perché la cura dell’ambiente è anche la cura della nostra salute. E per una volta la caccia al tesoro non è un’avventura da pirati. Perché la biodiversità ci circonda, nei campi che vediamo all’orizzonte, nei parchi, nei giardini, finanche sui marciapiedi di cemento.

E’ PER RICONOSCERE QUESTA rigogliosa e invisibile ricchezza che Dafne Chanaz, cuoca e giornalista, pubblica Il prato è in tavola, un libro che intende accompagnarci nel viaggio di recupero di una sapienza che apparteneva alle vecchie generazioni e che è stata progressivamente offuscata dai moderni sistemi di produzione e distribuzione alimentare. L’autrice ci invita all’interno di un supermercato della biodiversità dove i prezzi sono azzerati e le offerte all’ordine del giorno, anzi all’ordine della stagione.

COSTRUIRE UN MENU SALUBRE, gustoso, economico e rispettoso della natura, risulta essere un’operazione alla portata di tutti. Recuperare oggi la conoscenza delle erbe spontanee, le cosiddette «erbacce», ha dunque un valore pratico ma anche politico. In un momento storico in cui i danni alla biodiversità, causati primariamente dall’approccio estrattivo ed intensivo dell’agricoltura industriale, sono sempre più evidenti, è essenziale partire dalla riscoperta del suo immenso e generoso patrimonio gratuito. E’ ALLORA

NECESSARIO superare la visione globalista che le grandi multinazionali dell’agribusiness ci hanno voluto spacciare, mercificando la natura per salvaguardare i loro interessi ai danni di popolazioni e ambiente. Il sistema della grande produzione e distribuzione organizzata, caratterizzato da ampie distese di monocolture intensive ad alto input chimico, ha fallito il suo obiettivo: fornire un’alimentazione di qualità per tutti. La soluzione proposta dagli stessi attori economici che hanno imposto questo sistema iniquo e inquinante si basa sulla promozione di cibi sintetici e processati. Un piano che non farà altro che esasperare le crisi già in atto.

LA RIVALUTAZIONE delle erbe spontanee è dunque un passo fondamentale per la salvaguardia della biodiversità. A guadagnarci non c’è solo il pianeta ma anche la nostra salute. «Sappiamo tutti che dovremmo mangiare più verdure. E in fatto di verdure perché non ripartire dall’alfabeto originario, quello dei campi, dei pascoli e dei boschi?» si chiede l’autrice che sottolinea come le antenate di molte piante ortive siano capaci di trasportarci «alla radice» del sapore aprendo finestre gustative uniche.

DIETRO AD OGNI NOTA DI GUSTO si nascondono inoltre micronutrienti preziosi, in grado di «sgrassare» i cibi di origine animale, prevenire l’ossidazione, pulire e nutrire il sangue, il sistema immunitario, rafforzare ossa e capelli.

ACACIA, AMARANTO, borragine, camomilla, piantaggine, rucola, topinambur sono solo alcune delle piante descritte nel dettaglio da Chanaz che specifica inoltre i metodi di raccolta e le modalità di cottura e impiego (stufati, pesti, decotti, tisane, vellutate, succhi, marmellate, liquori). Particolarmente interessanti i casi delle bacche di rosa canina, con cui si può fare «la marmellata più buona del mondo» e dell’artemisia, una pianta spontanea invasiva e facile da reperire che rappresenta un eccellente antivirale e immunomodulante tanto da essere impiegato nella Moxa, un’antica tecnica orientale di guarigione dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco.

«IL PRATO E’ IN TAVOLA» si sviluppa attraverso la descrizione di quasi cento piante spontanee comuni su tutta la penisola. Una descrizione accurata che ne ripercorre anche la storia culturale e che viene accompagnata da fotografie di altissima qualità. La ricerca si completa con le ricette suggerite, un indice delle piante curative e a un calendario di raccolta. Una ricca bibliografia e una sitografia completano il libro che si pone come una guida indispensabile per entrare nel cuore della biodiversità italiana.