La bellezza del saper aspettare
L'impaziente inglese Non dobbiamo più aspettare. Quando voglio leggere un nuovo libro vado su Amazon, lo compro e lo posso leggere subito sul mio Kindle...
L'impaziente inglese Non dobbiamo più aspettare. Quando voglio leggere un nuovo libro vado su Amazon, lo compro e lo posso leggere subito sul mio Kindle...
Non dobbiamo più aspettare. Quando voglio leggere un nuovo libro vado su Amazon, lo compro e lo posso leggere subito sul mio Kindle. Posso fare lo stesso per qualsiasi cosa io desideri comprare. Non devo nemmeno fare la coda. Se voglio vedere un film vado su internet e c’è lo streaming. Se non trovo un film su YouTube o Netflix ci sono altri siti, con tanti pop-up, ma comunque prima o poi lo trovo. Questo momento è solo l’ultimo passaggio in un lungo viaggio verso la gratificazione immediata. Vogliamo mangiare ananas in inverno? Possiamo. Vogliamo sentire una sinfonia? Non dobbiamo andare ad un concerto, la troviamo su Spotify.
Ci mancherebbe altro. Sono classe 1972: mi ricordo la frustrazione di cercare in libreria un libro che non arrivava mai, le ore trascorse nei diversi negozi di dischi. Mi ricordo di dover prendere il treno e andare in un’altra città per trovare ciò che volevo. E poi per vedere un film dovevamo aspettare che arrivasse prima, in Inghilterra dagli Stati Uniti, poi nel nord da Londra. Guerre Stellari uscì nel maggio 1977 negli USA, nel dicembre 1977 a Londra e nel gennaio 1978 in Barrow-in-Furness, Cumbria. Quei mesi furono lunghissimi.
A causa della pandemia dobbiamo tornare ad aspettare un po’. Il nuovo 007, «No Time to Die» era programmato per l’aprile 2020 ed è stato uno dei primi film ad essere rimandato. In effetti, la sua uscita è stata posticipata tre volte e ora finalmente vedrà la sua première alla fine di settembre. Tanti altri film sono stati spostati in VOD come «Trolls» e «Wonder Woman 1984». Con tutte queste decisioni arrivano anche le polemiche. Christopher Nolan vuole che «Tenet» esca solo al cinema. È un sostenitore della esperienza teatrale o un idiota che mette a rischio il suo pubblico? E ci sono anche degli effetti collaterali come il rapporto economico fra gli studio e le loro star. I titoli parlano di Scarlett Johansson che fa causa alla Disney, ma senza la distribuzione dei film nelle sale ci sono tanti operai dietro le quinte e meno famosi di Johansson che perdono soldi, concetto ribadito da Nolan.
Ma veniamo a noi, pubblico. Adesso che stiamo per vedere «Dune» proiettato per la prima volta al Festival del Cinema di Venezia – dopo un’attesa di un intero anno, è cambiato qualcosa? Sicuramente molto dipenderà dal film stesso. Le aspettative sono molto più elevate. Se il nuovo 007 è bellissimo il suo sapore sarà ancora più gustoso per la fame sofferta. E se fa schifo … meglio non pensarci. Ora che torniamo a vedere un’ondata di nuovi film – tutti quelli rimandati più quelli fatti nel frattempo (ci sono ben due Ridley Scott in arrivo) – forse dobbiamo ringraziare questo momento straordinario durante il quale ci siamo dovuti sforzare ad attendere l’uscita di un film.
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