Europa

La Bce lascia al 4,5% il tasso di interesse

La Bce lascia al 4,5% il tasso di interesseChristine Lagarde, presidente della Banca centrale europea – Ap

Austerità monetaria Il consiglio direttivo della Banca centrale europea conferma la strategia degli alti tassi di interesse per contrastare l'inflazione. Christine Lagarde: "Non dobbiamo assolutamente abbassare la guardia". Avviata anche l'uscita di scena entro il 2024 del Programma straordinario di acquisto di titoli per l'emergenza pandemica (Pepp).

Pubblicato 11 mesi faEdizione del 15 dicembre 2023

La Banca centrale europea chiude l’ultima riunione di politica monetaria lasciando invariati, per la seconda volta, i tassi di interesse di riferimento, così come avevano fatto sia la Fed statunitense che la Banca d’Inghilterra. Il tasso sui rifinanziamenti principali resta così fermo al 4,50%, quello sui depositi al 4% e quello sui prestiti marginali al 4,75%.

Pur avendo ridotto le sue previsioni sull’inflazione, il consiglio direttivo della Bce ha deciso di non avviare una inversione della politica monetaria restrittiva adottata a partire dall’estate del 2022. Come ha ribadito la presidente Christine Lagarde, “non dobbiamo assolutamente abbassare la guardia” sull’inflazione, aggiungendo: “Il nostro mandato non è di provocare una recessione, abbiamo l’obiettivo di raggiungere un tasso di inflazione del 2% nel medio termine che definirebbe la stabilità dei prezzi”. Un’inflazione che, al netto della componente energetica e alimentare, è stimata dai tecnici di Francoforte in media al 5,0% nel 2023, al 2,7% nel 2024, al 2,3% nel 2025 e al 2,1% nel 2026, con una revisione al ribasso rispetto a quanto previsto all’inizio dell’autunno. Invece, per quanto riguarda il Pil dell’area dell’euro, la previsione della Bce è di una crescita da una media dello 0,6% nel 2023, allo 0,8% nel 2024 e all´1,5% sia nel 2025 sia nel 2026.

Nella riunione del consiglio direttivo della Bce è stato anche deciso di avviare la fase finale del Programma straordinario di acquisto di titoli per l’emergenza pandemica (Pepp), e accelerarne l’uscita “per avanzare nella normalizzazione del bilancio dell’Eurosistema”. Il consiglio dell’Eurotower continuerà a reinvestire integralmente il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del Pepp nella prima parte del 2024, mentre nella seconda parte dell’anno intende ridurre il portafoglio del Pepp di 7,5 miliardi di euro al mese, in media, e terminare i reinvestimenti nell’ambito del programma alla fine del 2024.

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento