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Kurz, l’uomo della svolta anti-migranti in Austria, candidato cancelliere per i Popolari

Kurz, l’uomo della svolta anti-migranti in Austria, candidato cancelliere per i PopolariSebastian Kurz

Elezioni anticipate a ottobre Pieni poteri nell'Oevp al «ministro dei muri»

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 16 maggio 2017

«Una rivoluzione nera (il colore del partito popolare, Oevp) in 4 giorni» come l’ha chiamata la radio austriaca Orf ha fatto saltare la coalizione di governo tra socialdemocratici (Spoe) e popolari. Una fine lungamente annunciata, dietro le quinte anche preparata, l’improvviso precipizio ha tuttavia sorpreso tutti. Protagonista il nuovo enfant prodige austriaco, il trentenne ministro degli esteri Sebastian Kurz. Domenica è stato nominato all’unanimità nuovo segretario e prossimo candidato cancelliere del partito popolare, uno dei due partiti storici in grave crisi dopo la cocente debacle alle presidenziali austriache. Per smarcarsi da quell’ immagine negativa Kurz si presenterà con una lista personale, appunto lista Sebastian Kurz. Niente somiglianze con l’operazione politica di Macron che il suo partito ha lasciato creandosi una lista e finanziamenti propri. Kurz invece vi rimane garantendosi così il finanziamento del partito. Intanto gli ha cambiato il nome in Nuovo partito popolare . Domenica ha ottenuto tutte le condizioni richieste per accettare, bontà sua, di fare il segretario: i pieni poteri su ogni cosa, dalla linea politica alla scelta di candidati mai prima concessi a un segretario. A questo punto ha dichiarato la fine del patto di coalizione con i socialdemocratici. Le elezioni anticipate si terranno l’8 o 15 ottobre, è stato deciso ieri su proposta dei partiti di opposizione.

La ’rivoluzione’ è iniziata mercoledì. A sorpresa Reinhold Mitterlehner vicecancelliere e ancora segretario popolare ha gettato la spugna dimettendosi da tutti gli incarichi di governo e di partito, stanco di trovarsi sempre smentito e scavalcato dall’ala destra del suo partito, che ha costantemente messo in discussione ogni accordo della coalizione di governo. In prima fila il ministro degli interni Kurt Sobotka, quello che non ha saputo gestire le schede elettorali: ogni giorno qualche legge più restrittiva. Hardliner oltre che politico molto abile è anche la nuova stella nascente Kurz. È stato l’artefice della chiusura della rotta balcanica nel 2016. Sui profughi che rimanevano bloccati «dobbiamo sopportare di vedere delle immagini brutte». Sua l’iniziativa di convocare i ministri degli esteri di quei paesi esclusa la Grecia. Stretti contatti con i colleghi della Csu bavarese, conferenze anche in Germania cercando di indebolire Merkel. Ha proposto il modello australiano per risolvere la crisi migranti, criticato la «pazzia delle ong in mare causa delle morti». Di recente ha apprezzato Orbán. Insomma la partita decisiva per vedere dove va l’Austria è tutta da giocare, le presidenziali ultime erano il riscaldamento. Di nuovo c’è il rischio che nel cuore d’Europa al confine coll’Ungheria si rafforzi la cultura dei muri.

Sull’altro versante, tra quella maggioranza che in dicembre ha eletto il verde Alexander Van der Bellen presidente della repubblica un «personaggio senza scrupoli» – così i Verdi – come Sebastian Kurz incarna alla perfezione il nemico capace di mobilitare un ampio fronte contrario. Fino alle elezioni ci sarà un maggiore protagonismo parlamentare. Il cancelliere Cristian Kern intende portare a termine una lista di 10 progetti previsti dal programma di governo. «Lavoreremo tutta l’estate», cercando maggioranze diverse in parlamento. I partiti di opposizione, i Verdi, i Neos, il team Stronach è la stessa Fpoe si sono dichiarati disponibili a collaborare, volta per volta. All’opposizione e ai socialdemocratici preme anche finire il lavoro della commissione d’inchiesta sugli eurofighter. Obiettivo dei socialdemocratici è posizionarsi come partito che lavora per il paese risolvendo problemi a differenza di chi ha bloccato tutto. «La collaborazione con la Oevp è stato difficile fin dall’inizio, con un gruppo – ha detto Kern che ha lodato il vicecancelliere dimissionario – questo gruppo ha prevalso. È stato una strategia politica, si trattava di danneggiare la persona al vertice della Spoe». In effetti il cancelliere in carica da un anno, allora astro nascente che dava segnali e speranze a sinistra, dopo un anno al governo esce logorato e ora con segnali ondeggianti anche verso destra.

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