Kurt Elling, poesie jazz nel profondo dell’America
Note sparse Si intitola «Secrets Are The Best Stories», il nuovo album dell'artista chicagoano. Musiche adattate su liriche ispirate a Toni Morrison, Franz Wright, Robert Bly
Note sparse Si intitola «Secrets Are The Best Stories», il nuovo album dell'artista chicagoano. Musiche adattate su liriche ispirate a Toni Morrison, Franz Wright, Robert Bly
13 nominations ai Grammy, una vittoria nel 2009 per l’album The Gate, tour mondiali, collaborazioni di prestigio, ma soprattutto una inesauribile curiosità verso la musica. E non solo. Kurt Elling durante la sua carriera che dura ormai da 25 anni ha esplorato ogni confine del canto, portando la sua preziosa vocalità da baritono jazz sui territori della canzone d’autore, rielaborando standard o adattando testi su composizioni solo musicali grazie alla sua sensibilità di autore. Anche nel nuovo disco, Secrets Are The Best Stories (Editions Records) prosegue in questa ricerca al fianco – questa volta – del pianista Danilo Pérez anche co-produttore del progetto, circondandosi di musicisti vicini alla sua sensibilità: Clark Sommer al basso, Jonathan Blake alla batteria, il percussionista brasiliano Rogerio Boccato, il percussionista cubano Roman Diaz, Chico Pinhwieo alla chitarra e Miguel Zenon al sax alto. In ogni brano – in tutto undici – la storia di una relazione fra esseri umani, amorosa e non, adattando all’occasione testi dei poeti Franz Wright, Robert Bly, E.W. Harper e rileggendo delle pagine del premio Nobel Toni Morrison.
VICENDE che toccano molte corde dell’anima: alcune esoteriche, altre profonde e riflessive. Su tutte domina la capacità di Elling,di interpretare con intelligenza, adagiando il canto senza indugiare su tecnicismi e ridondanze, sull’ambiente sonoro che Pérez costruisce con perizia attraverso arrangiamenti mai ampollosi, giocando piuttosto in sottrazione.
CRESCIUTO a contatto con la severa musica da chiesa della Chicago luterana, canta e compone aiutato dai suoi studi filosofici estremamente rigorosi che hanno trovato nella libertà del jazz – a cui è stato introdotto da Mark Murphy (un grande maestro di vocalese scomparso nel 2015) – una incredibile palestra creativa. I nove minuti e trentadue secondi di Beloved (for Toni Morrison) rappresentano forse la punta più elevata dell’album: «È stata scritta – ha spiegato l’artista chicagoano in un’intervista – in onore di Toni Morrison. Danilo e sua moglie avevano intessuto con lei una profonda amicizia durante i suoi ultimi anni di vita, e dopo aver scritto la musica mi ha chiesto di adattarci un testo. A ispirarci è stato uno dei suoi capolavori, Beloved appunto, che lei aveva scritto riprendendo una serie di poemi sull’abolizionismo di metà ottocento opera di donne afro-americane. Ne ho adattato uno per questo brano creando una nuova storia».
The Song of the Rio Grande è un tributo a Oscar Alberto Martinez e alla giovane figlia Valeria, migranti salvadoregni morti nel tentativo di attraversare il Rio Grande e dal Messico entrare negli Stati uniti. Composizione potente e simbolica a sottolineare l’impegno politico di Elling: «Continuo a lottare per cercare una risposta appropriata agli eventi del mondo. Ho dovuto maturare come persona e come scrittore, ma mi accorgo di vivere in una nazione dove accadono cose che non dovrebbero accadere. Uomini e donne muoiono a causa delle persone che ci rappresentano e che abbiamo eletto. E questa è una vergogna a tutti i livelli. Dobbiamo davvero trovare la nostra strada perché gli ideali a cui i Fondatori stavano cercando di essere all’altezza, ideali per i quali generazioni di leader americani hanno almeno cercato di essere all’altezza, sono tutti in grave pericolo».
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento