Fra i collezionisti – un pugno – che con prontezza spirituale sorprendente compresero sul nascere la novità del cubismo, il ceco Vincenc Kramár resta il meno conosciuto, a causa della sua lateralità geografica e linguistica. In occasione della mostra The Essential Cubism (1983, Londra, Tate Gallery), censendo criticamente le figure di quei pionieri a cavallo tra primo e secondo decennio del Novecento, Douglas Cooper lo segnalava come «uno dei più importanti», quantunque di pochi mezzi e affacciatosi ultimo in ordine di tempo, dopo lo svizzero Hermann Rupf, il francese Roger Dutilleul, il tedesco Wilhelm Uhde, gli americani Leo e Gertrude...