Visioni

Kowalski, Wiseman, Lifshitz, i 40 anni di Filmmaker

Kowalski, Wiseman, Lifshitz, i 40 anni di Filmmaker

Cinema Il programma del Festival, su MyMovies dal 27 novembre al 6 dicembre

Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 25 novembre 2020

Comincia il 27 novembre (fino al 6 dicembre) l’edizione numero 40 di Filmmaker Festival, quest’anno interamente disponibile su MyMovies nella speranza di poter presto incontrare di nuovo il pubblico in sala. Apre la selezione del quarantennale Guerra e pace di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti, che attraverso le immagini – da quelle d’archivio degli anno dieci del ’900 a quelle prodotte dagli smartphone – ripercorre il rapporto tra cinema e guerra. Dieci i film in concorso: dal nuovo lavoro di Lech Kowalski – C’est Paris Aussi – a Petite Fille di Sebastien Lifshitz, la storia di Sasha che a 7 anni è pienamente consapevole di essere una bambina anche se è nata nel corpo di un maschio.

E ancora Makongo di Elvis Sabin Ngaibino – protagonisti due pigmei aka della Repubblica centrafricana e la loro battaglia per far studiare i bambini della comunità -, An Unusual Summer di Kamal Aljafari, Purple Sea di Amel Alzakout e Khaled Abdulwahed, Ziyara di Simone Bitton: alla ricerca delle tracce lasciate dalla comunità ebraica in Marocco.

Fuori concorso tornano a Filmmaker Frederick Wiseman – con il suo City Hall, presentato a Venezia – e Luca Guadagnino con Fiori, fiori, fiori!, che racconta il suo ritorno in Sicilia nei giorni del lockdown. Fuori concorso ci sarà anche il nuovo film di Jia Zhangke: Swimming Out Till the Sea Turns Blue, che ripercorre la storia della Cina intrecciando letteratura e cinema.

NELL’ANNO della pandemia, il lockdown della scorsa primavera è al centro della riflessione di molti giovani registi che partecipano al Concorso prospettive: Restate a casa di Sofia Di Fina, Quadri dalla quarantena di Filippo Romanengo, Io mi fermo qui di Emanuele Cantò, e fuori concorso i film degli studenti del Naba di Yuri Ancarani: Covid Movies.

Tornano anche la sezione Fuori Formato – che quest’anno presenta due programmi dedicati ai filmmaker austriaci Johannes Gierlinger e Antoinette Zwirchmayr – e Filmmaker Moderns, dove vedremo My Big Assed Mother di Tekla Taidelli, in cui Abel Ferrara «diventa» Charles Bukowski nel centennale della nascita dello scrittore. Filmmaker 40 inaugura poi una nuova sezione: Teatro Sconfinato, nata dalla contaminazione fra cinema, scena, performance e danza. In programma ER di Marco Martinelli, A Time to Mend di Raffaele Rezzonico, il progetto Transfert per Kamera, realizzato e prodotto da Filmmaker con Santarcangelo Teatro e Riccione Teatro.

E CON LA SEZIONE Corrispondenze il festival milanese celebra i propri 40 anni con uno scambio «a distanza» fra gli autori che negli anni hanno partecipato al festival, da cui sono nati fra gli altri 132 moons/cry love di Lee Anne Scmitt e Gaia Giani, ApocalypsEver di Luis Fulvio – conversazione a distanza con Franco Maresco -, Lettera a un gatto di Carlo Hintermann e tantissimi altri

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