Visioni

«Kissing Gorbaciov», Melpignano-Urss a ritmo di rock

«Kissing Gorbaciov», Melpignano-Urss a ritmo di rockUna scena da «Kissing Gorbaciov»

Cinema Il festival musicale Le Idi di Marzo fece incontrare due mondi. Il film di Paco Mariani e Luigi D’Alife lo racconta attraverso le immagini dell'epoca e le testimonianze attuali dei gruppi protagonisti, in primis i Cccp

Pubblicato 11 mesi faEdizione del 4 gennaio 2024

«Che cosa siamo in grado di leggere oggi nelle immagini prelevate dagli archivi? E che tipo di relazione, dialettica o di contraddizione, vogliamo stabilire fra la nostra contemporaneità e quel tempo, le nostre immagini e quelle immagini?». Su queste domande – che si sono posti i registi Andrea Paco Mariani e Luigi D’Alife -, e sulla ricerca di individuare un percorso narrativo e visivo che costruisca un senso tra passato e presente, e viceversa, si fonda Kissing Gorbaciov, lavoro che porta in primo piano l’esperienza che si realizzò a Melpignano, in Puglia, alla fine degli anni Ottanta, chiamata Le Idi di Marzo, che significò – attraverso la musica rock – l’incontro tra due «mondi», quello occidentale, italiano nello specifico, e quello orientale, ovvero l’Unione Sovietica mentre a Mosca tutto stava cambiando. Melpignano, terra comunista, si inventò un festival rock per gruppi italiani e sovietici. L’iniziativa trovò il sostegno di Mikhail Gorbaciov nel solco della perestrojka e per la prima volta band dell’Urss si esibirono in Occidente. Era il 1988. Un anno dopo, la visita venne ricambiata e quattro gruppi italiani (CCCP, Litfiba, Rats, Mista & Missis) tennero concerti a Mosca e Leningrado insieme a formazioni della scena rock-punk underground sovietica. Qualcosa di imprevisto, incredibile, aveva visto la luce. Un progetto «folle» si era materializzato.

«KISSING GORBACIOV» (distribuito da OpenDDB che da oggi riprende il tour di proiezioni in varie città tra le quali Bologna, Bergamo, Napoli, Modena, Torino, Ancona, Lecce – elenco completo su www.openddb.it nella pagina dedicata al film) descrive, attraverso parole e immagini, genesi, sviluppo, realizzazione di quell’evento, «rispondendo» egregiamente alle questioni dei suoi autori. Grazie a un montaggio notevole e fluido – che mette in connessione i tanti elementi sociali, storici, politici, musicali, personali presenti nel testo – e al ritmo incalzante che ne deriva, si compie un (doppio) viaggio negli anni Ottanta in quel piccolo paese pugliese e nelle due immense metropoli sovietiche attraverso i concerti (a volte le immagini sono in split-screen di una stessa scena), la moltitudine di flash di vita quotidiana, i viaggi in treno, gli incontri, la scoperta delle città da parte dei musicisti italiani e della delegazione che li seguì. Quella mole di materiale d’archivio si alterna con le testimonianze dei membri di tre delle quattro band italiane che presero parte alle manifestazioni: i CCCP (che si ri-guardano e commentano quel periodo e le loro performances sul palcoscenico e in altri luoghi e hanno lo spazio maggiore nel film), i Rats e i Mista & Missis (sono invece assenti i Litfiba, in persona e in colonna sonora).
Si torna infine a Melpignano, da dove si era partiti. Quell’esperienza spartiacque, caduta del Muro di Berlino compresa, è una cosa ormai lontana nel tempo, ma restituita senza nostalgia o retorica, scaraventandoci davvero in quell’esplosione di radicale fisicità.

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