King Gizzard and the Lizard Wizard, psichedelici ma non troppo
King Gizzard and the Lizard Wizard
Visioni

King Gizzard and the Lizard Wizard, psichedelici ma non troppo

Note sparse Con «Butterfly 3000» torna la band australiana
Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 3 novembre 2021
Tra gli esercizi di ermeneutica più complessi che si possano compiere oggi in ambito musicale, di critica musicale, c’è quello di definire l’esperienza – perché di esperienza si tratta, intessuta com’è di tutto un immaginario postmoderno, tra cinema, narrazioni, decostruzioni musicali – dei King Gizzard and the Lizard Wizard; ma anche solo di prevedere, da ascoltatore fremente che s’appresta ad ascoltarne l’ultimo album, il tipo di filigrana, di approccio alla base di ogni loro nuovo disco. C’è un’irrequietezza di fondo alle origini stesse del gruppo australiano, all’inizio degli anni dieci, che sabota ogni sintesi, ogni classificazione, e una frenesia nell’esprimersi...
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