Kawai Yumi, talento multiforme tra cinema e tv

Quando la rivista cinematografica giapponese più popolare e longeva dedica la sua copertina mensile ad un attore o regista, è un fatto degno di attenzione, tanto più quando si tratta di un volto nuovo. Il numero di settembre di Kinema Junpo, rivista fondata nell’arcipelago nel lontano 1919, dedica un approfondimento e la copertina appunto, alla giovane attrice Kawai Yumi, ventitreenne che nel corso di questi ultimissimi anni si è fatta notare dal pubblico cinefilo, sia in patria che all’estero, sapendo interpretare ruoli in lavori sia dal taglio leggero che in altri decisamente più mirati al circuito festivaliero. Il 2024 si sta rivelando decisamente la sua annata, tanto per quel che riguarda lavori realizzati per il grande schermo che per un paio di serie televisive di notevole interesse.
Dopo il debutto nel 2019 con alcune piccole parti in svariati lavori, è nel 2021 che Kawai si presenta, ancora ventenne, al pubblico giapponese e internazionale, e lo fa dimostrando, fin da subito, la sua capacità di interpretare ruoli e personaggi molto diversi fra loro. Al Yokohama Film Festival di quell’anno vince infatti il premio come miglior esordiente sia per la sua performance in A Balance, film diretto da Harumoto Yujiro e lavoro che porta alla luce i dilemmi etici di una giornalista-documentarista riguardo ad una serie di suicidi avvenuti in una scuola, sia per il più leggero e divertente It’s a Summer Film.

PUR NON ESSENDO  questi dei ruoli da protagonista, Kawai si ritaglia uno spazio proprio in cui brillare, tendenza che continua e conferma anche nel 2022, in cui partecipa ad alcuni dei film giapponesi più riusciti ed interessanti dell’annata. Interpreta due piccole parti in A Winter Rose di Sakamoto Junji e A Man di Ishikawa Kei, quest’ultimo passato anche a Venezia, e un ruolo decisamente più importante in Love Nonetheless diretto da Jojo Hideo, uno spietato ma divertente e audace ritratto dei rapporti amorosi fra trentenni, con Kawai che interpreta una studentessa adolescente che spariglia le carte. Nel giustamente celebrato Plan 75, film ambientato in un prossimo futuro dove le persone raggiunta l’età di 75 anni possono decidere di farsi uccidere per il «bene del Giappone», Kawai affianca alla perfezione nel ruolo di una ragazza addetta a consigliare questi anziani, la prestazione magistrale di Baisho Chieko, una delle grandi star del cinema giapponese degli anni sessanta e settanta.

QUESTE INTERPRETAZIONI le valgono, sia in patria che nel continente asiatico, riconoscimenti che contribuiscono a far conoscere il suo talento al grande pubblico e infine a preparare il suo debutto come attrice protagonista attorno al quale costruire un film. Succede così in Kami no ko wa tsubuyaku, lavoro realizzato per la televisione in cui Kawai interpreta la figlia di genitori che decidono di entrare in una setta religiosa, e specialmente in Desert of Namibia. Secondo lungometraggio diretto da Yamanaka Yoko, presentato quest’anno a Cannes nella sezione Quinzaine des cinéastes e in questi giorni nelle sale dell’arcipelago, il film segue la ventunenne Kana, interpretata da Kawai, che salta da un lavoro temporaneo all’altro come in una sorta di vagabondaggio urbano senza direzione, quasi come fosse immersa in una nebbia esistenziale. Una prova difficile per la giovane attrice, ma attraverso la quale ha saputo dimostrare la sua maturità attoriale, confermata ulteriormente dalla sua partecipazione a Look Back di Oshiyama Kiyotaka, mediometraggio animato in cui Kawai presta la voce a una delle due giovani protagoniste, l’umorale e talentuosa mangaka Fujino.

matteo.boscarol@gmail.com