Il fotografo Moriyama Daido ha provato a immaginare il giorno in cui Kawabata «scelse di morire», nell’aprile del ’72, per capire se fosse anch’egli vittima di una delle tante primavere in cui i fiori di ciliegio, schiudendosi in uno spettacolo di ineffabile bellezza, ci rammentano l’irreversibilità del tempo. Moriyama confessava il proprio disagio di fronte ai ciliegi. Il nervosismo e l’impressione di trovarsi tra le tombe di un cimitero confermavano il legame indissolubile tra bellezza e morte che l’immagine di questi fiori evoca da sempre nelle arti giapponesi. Kajii Motojiro e Sakaguchi Ango sono gli autori moderni che hanno espresso...