Nell’eterno presente del calcio italiano, stasera Inter e Juventus si giocano la testa della classifica. È sempre derby d’Italia, dalla famosa definizione di Gianni Brera. Sono sempre loro che s’incontrano. Sono sempre schermaglie dialettiche, dai vecchi padroni Agnelli e Moratti, che in settimana spremono gli operai e la domenica all’alba si dilettano in duelli verbali per spostare allo stadio il desiderio di rivalsa sociale, ai nuovi servi che in questi tempi rancorosi urlano di interisti in «fogne» e «tombini» sulla tv ufficiale bianconera, che a sera si scusa, mentre la società Juventus tace. In questo presente immobile e ripetitivo, dove...