Europa

Juppé-Fillon, scontro sull’aborto

Primarie a destra Juppé chiede a Fillon di "chiarire" sull'interruzione volontaria di gravidanza. Fillon è contrario per "la fede" (cattolica), ma assicura che non rimetterà in causa la Loi Veil. La feminista De Haas: "Fillon nega che sia un diritto fondamentale delle donne" e "puo' tagliare i finanziamenti e ridurre l'accesso"

Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 23 novembre 2016

François Fillon e Alain Juppé si scontrano sull’aborto, in vista del secondo turno delle primarie della destra di domenica. Juppé, che è di fronte alla quasi missione impossibile di recuperare i 15 punti che lo separano dal vincitore del primo turno, ha individuato il punto debole dell’avversario, che ha vinto grazie alla mobilitazione del campo cattolico, con alla punta gli ultrà di Sens comun, emanazione della Manif pour tous (movimento contro il matrimonio gay). Ieri, Juppé ha chiesto a Fillon di “chiarire” la posizione “ambigua” sull’aborto. Fillon ha replicato: “non avrei mai pensato che l’amico Juppé cadesse cosi’ in basso”.

Ma Fillon preoccupa. Ha affermato di non aver intenzione di toccare la Loi Veil, che dal ’75 autorizza il ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza (Ivg). Ma ha aggiunto di essere personalmente contrario all’aborto, “filosoficamente” e “per la fede” (cattolica). Il campo Fillon ieri ha continuato a coltivare una posizione ambigua, affermando che “non si puo’ banalizzare l’Ivg”, che deve restare “un’eccezione”, essendo un “trauma”. Ad aggravare l’ambiguità è arrivata ieri l’appoggio a Fillon di Jean-Frédéric Poisson (1,5% al primo turno), esponente del partito demo-cristiano, grazie alle posizioni sulla “famiglia e l’accoglienza della vita” (Poisson vuole la limitazione dell’aborto). Secondo Caroline De Haas, di Osez le féminisme, “quando qualcuno spiega – come ha fatto Fillon – che l’Ivg non è un diritto fondamentale, vuol dire che le donne non dispongono del proprio corpo. Mi inquieta, è un voto reazionario, un ritorno al XIX e XX secolo. Ha persino negato la realtà della violenza contro le donne, attribuendola agli stranieri. In Europa ci sono già stati tentativi di rimettere in causa l’aborto da parte della destra dura e pura, in Spagna e in altri paesi. Ma anche se Fillon non rimetterà in causa la legge, ci sarà la questione dei mezzi: con il suo governo (2007-2012) sono stati chiusi più di 150 centri di Ivg in Francia, rimettendo in causa il diritto di accesso”. Ieri, un sostenitore di Fillon, il sindaco di Aulnay-sous-bois, Bruno Beschizza, ha impedito che venissero affissi nel suo comune dei manifesti della campagna di prevenzione dell’Aids, rivolti in particolare agli omosessuali, perché “contrari al buon costume e alla moralità”. La ministra della Sanità, Marisol Turaine, ha sporto denuncia.

 

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