Jovanotti e il «senso della parola libertà»
Musica Esce oggi il cd «Oh Vita!», ultimato negli Shangri La Studios di Rick Rubin che ne ha curato anche la produzione
Musica Esce oggi il cd «Oh Vita!», ultimato negli Shangri La Studios di Rick Rubin che ne ha curato anche la produzione
Ha affittato una vetrina con negozio annesso in Piazza Gae Aulenti a Milano, in mezzo ai nuovi grattacieli tra Porta Garibaldi e Porta Nuova e lì dal primo dicembre, per undici giorni, tutti potranno comprare il nuovo disco con gadget annessi. Oh, Vita! (Universal) è il nuovo lavoro in uscita oggi di Lorenzo Cherubini, ultimato a Los Angeles/Malibu negli Shangri La Studios di Rick Rubin, ma preparato tra Firenze e Cortona. Jovanotti, che non risiede più a New York, dopo una decina d’anni di lavori con il produttore Michele Canova, ha voluto cambiare e si è affidato a un gigante della sala di incisione, conosciuto per aver prodotto dischi con i Run DMC, Slayer, Red Hot Chili Peppers e Johnny Cash.
Un album molto vario, che non sarà ricordato per qualche singolo, ma nell’insieme. L’equilibrio tra parti da cantautore e altre da rapper hip hop si alternano senza entrare in collisione. Stavolta Jovanotti appare a nudo nelle interpretazioni vocali: «È vero – spiega – mai come questa volta la mia voce appare senza sovrapposizioni, senza correzioni, così ha voluto Rick Rubin e sulle prime ero perplesso nell’ascoltare le nuove canzoni realizzate in questo modo. Mi sono sentito vulnerabile, perché è un disco scarno ed evidenzia i miei limiti di interprete da esporre al pubblico giudizio, ciò mi ha messo una certa agitazione».
Cambio di produttore ma non del team di musicisti, con il bassista Saturnino, il chitarrista Riccardo Onori che cofirma alcuni brani e Pino Pinaxa Pischetola alla regia dei suoni. Al seguito anche il regista Michele Lugaresi che ha realizzato un docu film che verrà proiettato in 45 sale del circuito UCI Cinemas il 10 dicembre. Oh,Vita! esce in formato cd, doppio vinile e perfino audiocassetta: «Anch’io non saprei dove ascoltarla oggi – confessa Lorenzo – ma a Brooklyn ho trovato un negozio di solo cassette audio e ho chiesto alla casa discografica se si poteva realizzare». Infine, oltre a vari gadget, nel negozio temporaneo di Milano si potrà acquistare la rivista-libro Sbam!, come il titolo di un brano dell’album, con testi e tante foto per documentare il diario di viaggio. L’incasso del merchandising sarà totalmente devoluto a quattro associazioni che operano nel territorio siciliano e milanese.
A parte l’amore, molto presente nelle ballate, alcune solo chitarra e voce (Chiaro di luna e Amoremio), la parola maggiormente presente nei testi è libertà: «Anni fa non l’avrei usata così facilmente, oggi è al centro del disco. Sull’argomento si potrebbero solo dire cose banali, è stato detto di tutto. Ogni generazione però ha la necessità di dare importanza a questa parola, come anche alla parola amore. Due parole poco amate dai cantautori, svuotate dal suo vero significato e allora ci devi soffiare dentro per riscoprirne lo spirito. Sono di una generazione che può permettersi di cantare questa parola con leggerezza, come anche ’rivoluzione’ che uso per cinque volte nelle varie canzoni. Per me ha valore soprattutto la rivoluzione interiore, di un artista che si mette in discussione». Nel 2018 Lorenzo va in tour, nei palasport italiani, a cominciare dalla data milanese del 12 febbraio.
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