Bce, il blitz contro Draghi dell’attivista freelance Josephine Witt
«End the ECB Dick-Tatorship» Josephine Witt, attivista tedesca 21enne, si chiama in realtà Josephine Markmann. E' riuscita a infiltrarsi nell'Eurotower spacciandosi da giornalista. Come Femen ha partecipato alla protesta contro il maschilismo della Chiesa interrompendo la messa di Natale nel duomo di Colonia. Ora è un'attivista indipendente. Il presidente della Bce: "Gli acquisti funzionano, nessuno stop anticipato del Quantitative Easing". Anche la Cdp entra nella lista del Qe
«End the ECB Dick-Tatorship» Josephine Witt, attivista tedesca 21enne, si chiama in realtà Josephine Markmann. E' riuscita a infiltrarsi nell'Eurotower spacciandosi da giornalista. Come Femen ha partecipato alla protesta contro il maschilismo della Chiesa interrompendo la messa di Natale nel duomo di Colonia. Ora è un'attivista indipendente. Il presidente della Bce: "Gli acquisti funzionano, nessuno stop anticipato del Quantitative Easing". Anche la Cdp entra nella lista del Qe
«L’attacco ai coriandoli non era una protesta di Femen, mi spiace ragazze» ha scritto Josephine Witt, attivista tedesca 21enne (vero nome Josephine Markmann) che ieri all’Eurotower di Francoforte ha realizzato un blitz salendo sul banco dove il presidente della Bce Mario Draghi teneva una conferenza stampa. «Mi considero un’attivista indipendente» ha spiegato Josephine. «Mario Draghi si è preso un bel carico di coriandoli. Bene così!» ha scritto la rete di movimenti Blockupy in un tweet. Sulla t-shirt dell’attivista freelance lo slogan: «End the ECB Dick-Tatorship».
La protesta, ha aggiunto l’attivista, non è contro Mario Draghi, ma contro ciò che rappresenta: la Bce. E la sua dittatura fallocratica (Dick…Tatorship). La giovane attivista è riuscita a infiltrarsi nell’Eurotower spacciandosi come giornalista. Secondo il tabloid tedesco “Bild” Josephine avrebbe partecipato all’azione delle Femen durante la messa di Natale a Colonia nel 2014. La protesta a seno nudo è avvenuta mentre il cardinale e arcivescovo Joachim Meisner celebrava il rito. L’attivista è stata condannata a una multa di 1200 euro. «È stata una protesta delle Femen», ha spiegato, contro l’atteggiamento maschilista della chiesta in generale e del cardinale Meisner in particolare. «Non lo rifarei» ha detto.
“Da tempo in Germania ci sono proteste contro la Banca centrale per la situazione greca, a Francoforte c’è stata una lunga mobilitazione contro il nuovo grattacielo [Blockupy] – ha detto in una breve intervista al Corriere della Sera – Si tratta di un’istituzione che ha un’enorme influenza sulle nostre vite, però su di lei non c’è nessun controllo di tipo democratico, non viene eletta. Rappresenta l’arroganza del potere, privato della legittimità popolare. Un problema enorme”.
Attivista Freelance
Definirsi freelance e indicare chiaramente il movimento Blockupy che recentemente ha manifestato contro la Bce, rivela uno nuovo stile della militanza da parte di una donna che non si definisce più una “Femen”. Così Josephine spiega al Guardian: “[Il messaggio] che ho lasciato a Draghi è un papillon”. Il papillon [farfalla in francese] era il messaggio distribuito dai combattenti della resistenza francese ai cittadini durante la Seconda Guerra mondiale.
Tra i molteplici significati di freelance c’è anche quello di “franco tiratore”. Una delle caratteristiche della guerra partigiana: il tiratore solitario che mira contro l’esercito nemico soverchiante. Nel caso di Josephine l’azione è stata a sorpresa, ma pacifica. Il riferimento al freelancing è anche di natura generazionale. Chi oggi ha 21 anni in Europa, come negli Stati Uniti non ha alcuna difficoltà a definirsi “freelance” anche dal punto di vista lavorativo.
Averlo rivendicato in un’azione politica implica anche un altro spostamento nella sensibilità comune. Bisogna fare attenzione alle parole: si è definita “freelance”, cioè “indipendente”, non “precaria”. Segno che questo lemma ha acquisito un nuovo significato anche nell’attivismo che ha un’origine diversa da quello della lotta contro la precarietà, molto diffuso in Italia.
Il riferimento storico alla Resistenza francese è più che significativo. Su questo sfondo Josephine ha sviluppato un’azione pacifica dimostrativa individuale, con lo stile Femen, declinata però sulle questioni sociali più attuali in Europa: la politica dell’austerità, la difesa del popolo greco, l’appello non solo alla resistenza, ma all’affermazione ad una vita comune. Non quella segregata nella gabbia dell’uomo, e della donna, indebitati.
“Non mi aspetto che questa istituzione illegittima ascolti la mia voce – ha aggiunto Josephine – nè che raccolga il mio messaggio”. Il suo riferimento alle “farfalle” della resistenza francese lo spiega così: “Oggi sono solo una farfalla che ha emesso una condanna. Non temete: molte altre stanno arrivando”.
Ma cosa c’è scritto sul volantino lanciato da Josephine, insieme ai coriandoli sulla testa di Draghi?
Le nostre vite ci appartengono – E davanti al dilagante potere dell’ambiente esterno della politica monetaria della Bce, qualche volta è difficile ricordarlo»
“Noi saremo padroni delle nostre vite! […] Quando inizieremo a vedere la nostra povertà non come una sconfitta personale o un destino immutabile”
«Bce, creatore dell’Universo, non c’è nessun dio, ma persone dietro queste vite«; «non siamo fiches di una scommessa»; «oggi sono solo una farfalla che porta un messaggio, ma stai attento che arriverà altro».
Dall’ironico al minaccioso,il volantino ha il ritmo del salmo tra reiterazioni, sospensioni, moniti e appellativi. «Le nostre vite ci appartengono – e non siamo fiche di una scommessa con cui giocare, da vendere o da devastare«. «Le nostre vite ci appartengono! Noi rappresentiamo la protesta di quanti si trovano in questa repressione».
«Bce, creatore dell’Universo «se tu fai regole invece di servire allora sentirai la nostra protesta più forte, più accesa, dentro e fuori le tue stanze, dovunque». La bancaviene accusata di «autocratica egemonia «e arroganza». «Non mi aspetto che la mia voce venga ascoltata». «Oggi sono solo una farfalla che porta un messaggio, ma attenta che altro arriverà, ci riprenderemo le nostre vite. Il debito della Bce non è ancora stato pagato».
Draghi: «Dove eravamo rimasti?»
Alla ripresa della conferenza stampa Draghi è sembrato quasi divertito: «Dove eravamo rimasti?» ha detto suscitando l’ilarità tra i giornalisti presenti. Senza il blitz la tradizionale conferenza stampa che segue l’incontro del Consiglio Direttivo della Bce non avrebbe riservato alcuna sorpresa. Draghi ha mantenuto fermi i tassi al minimo storico e ha confermato che «l’attuazione del QE procede regolarmente in linea con le nostre stime e ci sono evidenti prove» dei suoi benefici. «Gli ultimi indicatori – ha precisato – suggeriscono che la crescita sta guadagnando slancio e che si amplierà e si rafforzerà gradualmente». Fra i primi benefici, la leggera ripresa dell’inflazione che dopo la leggera risalita al -0,1% a marzo, nell’Eurozona «grazie alle nostre misure di politica monetaria dovrebbe risalire durante il 2015 e crescere ancora nel 2016 e nel 2017». Un andamento atteso verso quello che è il vero oggetto del mandato della Bce e che ha portato a ipotizzare una uscita anticipata dal programma di acquisti programmato fino a settembre 2016.
Il servizio d’ordine della Bce è buono quanto quello di Putin – scritto Josephine dopo essere stata rilasciata:
I would say, the #ecb ‘s security service is just as good as putins… :) finally outside police station!
— Josephine Witt (@josephine_witt) 15 Aprile 2015
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