Jordi Savall si presenta con la sua consueta eleganza è pronto per un ennesimo concerto fatto di musiche del mondo, frutto delle sue numerosissime ricerche sul campo alla riscoperta di manoscritti inediti. “La ricerca è ancora importante, è necessaria. In questo periodo ho ritrovato musiche che venivano eseguite nel seicento nei porti  del Messico, dei Caraibi e la scoperta è stata eccezionale perché quella musica veniva suonata  per il divertimento delle persone nell’attesa di imbarcarsi. E c’era di tutto: italiani, portoghesi, polacchi “ . E’ da tempo infatti che Savall ricerca musiche dei paesi dell’America del Sud. Lui spagnolo nato a Igualda nel 1941 studia per diventare violoncellista e poi si specializza nel suonare gli strumenti progenitori del suo come la viola da gamba e da quell’amore per la musica del passato inizia una lunga carriera come musicologo. Infatti gira il mondo per trovare manoscritti antichi inediti. “La ricerca mi ha portato dovunque anche in Italia, ma a Napoli ho avuto dei problemi per accedere al magnifico fondo della Biblioteca del Conservatorio. “ E’ stato nei giorni scorsi a Matera dove per il Festival Duni ha presentato Folias y canarios, Antico e nuovo mondo con il suo storico gruppo Hèsperion XXI ed è qui che ripropone uno dei suoi grandi repertori fra cinquecento e seicento : “spesso la musica di quel periodo, soprattutto quella dei paesi sudamericani serviva alla chiesa cattolica per avvicinare le persone e farli entrare in chiesa per essere convertiti.”

ED E’ INFATTI un repertorio vastissimo che ha dei forti riferimenti proprio alla letteratura sacra. Ma Savall non si occupa solo di musica antica ma anche di musica romantica: “Fra poco inizierò a lavorare sull’esecuzione della Quarta Sinfonia di Mendelssohn così come lui l’aveva concepita- E’ la versione definitiva quella del 1834 quando lui decide  che così doveva essere  eseguita. Invece si predilige la prima versione. Nelle mie esecuzione inserisco  gli strumenti dell’epoca, soprattutto gli ottoni che erano diversi da quelli moderni ed il suono è sicuramente  più interessante.  Soprattutto nel repertorio romantico è facile trovare più versioni di una sinfonia e nel caso di Mendelssohn è sorprendente quello che ne è venuto fuori. Ma lo stesso è successo con Beethoven del quale ho inciso tutte e nove le sinfonie e con Schubert. Spesso nelle esecuzioni moderne si tende anche ad ingrandire l’orchestra per l’esecuzione come succede con la Nona di Beethoven “. Savall per tutelare il proprio lavoro ha creato nel 1998 una propria etichetta Alia Vox con la quale ha inciso tutto il repertorio frutto delle sue ricerche. Nel corso del tempo ha inciso parecchi cd nei quali si spazia dalla musica antica a quella romantica.“Fra poco inizierò a lavorare sull’esecuzione della Quarta Sinfonia di Mendelssohn così come lui l’aveva concepita- E’ la versione definitiva quella del 1834″

E SPESSO le sue versioni del repertorio romantico sono molto utili ed interessanti per la comparazione. La ricerca però soprattutto in Italia soffre nell’essere presa seriamente in considerazione dallo Stato: “In Italia c’è tanta musica da scoprire, da Monteverdi in poi. Ma spesso succede come in Spagna che non ci sono sovvenzioni necessarie per poter avviare le ricerche, per fare un lavoro di revisione. Mentre in Francia questo non succede, lo Stato sovvenziona i progetti di ricerca senza difficoltà. Eppure noi siamo tutti in Europa quindi sarebbe giusto che ci fossero i soldi necessari per poter lavorare. In Italia è anche necessaria una approfondita ricerca sulla musica del medioevo. “