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Joe Hisaishi, l’equilibrista

Joe Hisaishi, l’equilibristaUna raccolta di composizioni di Joe Hisaishi

Storie/Il compositore giapponese nel 2024 sarà impegnato in una serie di concerti in Europa e negli Usa

Pubblicato 5 mesi faEdizione del 8 giugno 2024

Nessuno come Joe Hisaishi ha saputo interpretare quel perfetto equilibrio fra musica occidentale e musica di introspezione. Infatti è a tutt’oggi uno di quei fulgidi esempi di compositore a tutto tondo che crea soprattutto per il cinema e in particolare per il cinema giapponese di ricerca. La sua presenza nel mondo della musica applicata è sostanziale poiché Hisaishi ha da subito ben compreso che la sua musica dovesse essere non a supporto del film ma a completamento dello stesso, una sorta di ricerca del suono attraverso l’immagine filmica. Le sue composizioni sono talmente adese ai film a cui si riferiscono che difficilmente si può scindere il titolo della pellicola dalla sua musica.

GLI STUDI
Mamoru Fujisawa, vero nome di Joe Hisaishi, dopo vari tentativi infantili di approccio alla musica, in particolare verso il pianoforte e il violino, si iscrive al Kunitachi College of Music di Tokyo, il luogo più importante e prestigioso del Giappone per studiare musica a livello professionale. Si interessa di tutto, studia alacremente e soprattutto inizia la sua frequentazione con il mondo sinfonico occidentale. Quello che per Hisaishi è fondamentale in questo periodo è la scoperta della scrittura romantica e novecentesca.
Al Kinitachi ha la possibilità di studiare anche direzione d’orchestra e questo gli permetterà di dirigere i suoi lavori e di portarli in giro in tournée con diverse orchestre sinfoniche. Hisaishi deve molto a quello che è da considerarsi il suo vero maestro, Takeo Watanabe, uno che aveva sviluppato un grande lavoro nel mondo del cinema giapponese. A Hisaishi Watanabe trasmise non solo il modus professionale di lavorare agli anime ma soprattutto quella sua formazione europea fatti di studi musicali realizzati in particolare a Parigi. Con il suo allievo sarà prodigo di consigli e soprattutto gli permetterà di prendere contatti proprio con il mondo degli anime tant’è che nel 1974 firmerà il suo primo lavoro per la serie Hajime Ningen Gyatoruz seguito nel 1976 da quello per Robokko Beeton.
Dopo questi primi lavori Hisaishi decide appunto di adottare il nome con il quale è oggi conosciuto e iniziare a registrare dischi minimalisti come Mkwaju del 1981 e Information del 1982 con uno stile assimilabile a quello di Steve Reich. Il primo album Mkwaju prende il titolo direttamente dal nome dell’ensemble da lui stesso creato e risulta un plot percussivo ripetitivo con sovrapposizioni sonore e ritmiche. Il secondo disco è eseguito da un nuovo ensemble chiamato Wonder City Orchestra ed ha la caratteristica di essere essenzialmente elettronico, in linea con le produzioni dei Kraftwerk e della scena inglese. Con questi due dischi Hisaishi riuscirà ad accreditarsi verso un pubblico non solo giapponese. Il passaggio successivo è il primo incontro con il regista, sceneggiatore e fumettista Hayao Miyazaki per il quale scrive le musiche di Kaze no tani no Naushika (1984). Nel frattempo la diffusione dei serial anime arrivano anche in Italia e le sue musiche diventano iconiche per la serie Kiss Me Licia, per la quale la produzione italiana ha la brillante idea di sostituire il brano portante scritto da Hisaishi con quella cantata da Cristina D’avena su musiche di Giordano Bruno Martelli mentre il resto delle composizioni che si ascoltano nella serie sono scritte in parte da Hisaishi e in parte da Kenzo Shiguma. Come spesso accade le track originali degli anime vengono adattate, manipolate o sostituite interamente a seconda dei paesi che li trasmettono.

LE COLLABORAZIONI
La collaborazione con Miyazaki permette a Hisaishi di aprire la propria etichetta di produzione e lo studio registrazione Wonder Station nonché di entrare ufficialmente nello staff della Ghibli, la società di produzione dello stesso Miyazaki. Seguono quindi le colonne sonore per Tenku no shiro Rapyuta (1986), Tonari no Totoro (1988), Majo no takkyubin (1990). L’interesse di Hisaishi è anche verso il suo strumento di elezione, il pianoforte, e nel 1988 realizza Piano Stories nel quale include composizioni pianistiche scelte fra arrangiamenti di temi cinematografici. Di Piano Stories realizzerà altri quattro volumi divisi in The Wind of Life (1996), Nostalgia (1998), Freedom (2005), The End of the World (2009). Affianco a questi dischi antologici pubblica un’altra serie intitolata Works il cui primo volume esce nel 1997 seguito da quelli del 1999, del 2005 e del 2014 (questo prende il titolo di Dream of WDO). Su questa linea di ideali antologie sviluppa nel 2009 una nuova traccia con Minima Rhythm che rappresenta il ritorno alla musica minimale iniziale con una serie di innesti e un arrangiamento sinfonico. Ma i suoi interessi vanno oltre la musica applicata tant’è che sull’onda delle orchestre pop americane incide American in Paris nel quale rivisita classici della canzone americana, a capo della New Japan Philarmonic World Dream Orchestra.

IN TOUR
Nel 1991 intraprende la sua prima collaborazione con Takeshi Kitano per il film A scene at the Sea al quale faranno seguito Sonatine, Kids Return, Hana-Bi, Kikujiro, Brother e Dolls che nel 2002 segna la chiusura della loro collaborazione. Hisaishi si incuriosisce del film di Buster Keaton The General e realizza una sua idea di soundtrack che pubblica nel 2004 con il titolo di Le Mécano de la General. Nel 2008 firma le musiche di Departures del regista Yojiro Takita che gli permetterà di accrescere ancora di più il suo successo. All’attività cinematografica affianca quella direttoriale e intraprende un tour di concerti nel 2006 per diverse tappe in Giappone. Nel 2008 ha modo di dirigere 1200 elementi per il mastodontico concerto al Budokan per i suoi 25 anni di attività con lo Studio Ghibli. Il primo volume di Minima Rhythm lo realizza con la London Philharmonic Orchestra e con essa condividerà un tour in Giappone nel 2009. Dopo la pandemia intraprende una serie di concerti fuori dal Giappone come quelli che tiene a New York al Radio City Music Hall nell’agosto del 2022 conseguendo per cinque giorni consecutivi un sold out. La prestigiosa etichetta tedesca Deutsche Grammophon gli dedica nel 2023 un intero album, A Symphonic Celebration Music from the Studio Ghibli film of Hayao Miyazaki che lo vede a capo della Royal Philharmonic Orchestra.
Hisaishi sarà impegnato per tutto il 2024 in un lungo tour mondiale che è partito il 6 aprile da Parigi e lo vedrà protagonista in città come Düsseldorf, Toronto, Chicago, New York e altre località europee. Il suo ultimo lavoro cinematografico è ancora una volta per Miyazaky per Kimi-tachi wa do ikiru ka che rappresenta solo il temporaneo ultimo capitolo di una saga che ha fra gli altri titoli film come Mononoke Hime, Sen to Chihiro no kamikakushi, Hauru no ugoku shiro, Gake no ue no Ponyo, Kaze tachinu. Certo è che la musica di Hisaishi conserva in sé quella perfetta sinestesia fra le varie visioni di una creazione. Quello che lui crea ha sempre qualche traccia di indefinito e di avvincente ascendenza. Quella rappresentazione di un fantastico che viene ben visto sia dai film di Miyazaki che di Kitano permettono a Hisaishi di essere quel vero compositore contemporaneo che riesce a replicare con sapienza, amore e professionalità il collegamento fra varie istanze interiori. Caratteristica tipica di quei compositori che hanno relazioni di profonda creatività. Il successo di Hisaishi da qualche tempo è arrivato anche in Italia dove c’è un forte nucleo di suoi sostenitori. Ora quest’ultimo tassello della DG non fa altro che confermare l’importanza compositiva di un artista che ha saputo coniugare la propria umana trascendenza con quelle che sono le istanze più recenti dell’essere umano.

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