«This World is not Conclusion/ A Species stands beyond – / Invisible, as Music – / But positive, as Sound –». L’incipit di questa celebre poesia di Emily Dickinson (Questo mondo non è conclusione./ C’è una specie al di là –/invisibile, come la musica –/ ma forte, come il suono –/) non sfigurerebbe accanto alle tre epigrafi poste da Jesmyn Ward in esergo al suo ultimo romanzo, Canta, spirito, canta, ora magnificamente tradotto da Monica Pareschi per NN editore (pp. 272, € 18,00). Se le citazioni dal folklore di lingua kwa, da Eudora Welty e da Derek Walcott collocano immediatamente...