Affondare le mani nella plastilina, modellarla, stringerla, sentire la sensualità della manipolazione manuale è sensazione appagante e creativa. Mostrare la materia plastica che filtra fluida fra le dita e prende forma e sembianze di personaggi e ambienti, condividendone le percezioni con gli spettatori è bravura artistica cinematografica. Fondere tecnica e poetica, animazione e narrazione, tradurre con immagini in movimento stati d’animo, turbamenti e desideri propri o storie surreali e visioni morbose di altri autori fuori dal coro come Topor fa parte dell’arte originale dell’animatrice Izabela Plucinska. Portrait en Pied de Suzanne (Ritratto in piedi di Suzanne, 2019, 14’53”), la sua...