Un po’ di fiatone. Oppure, ricordando il motto paradossale di una vecchia etichetta discografica, un modo per «Guardare avanti, verso il passato». No, non è il «tornare all’antico» che aveva in mente Giuseppe Verdi, è la storia del mezzo secolo pimpante e in continuo aggiornamento del rock progressivo italiano.

VITUPERATO, considerato con sprezzo e ironia per decenni, confinato in una riserva indiana del gusto per vecchi freak occhialuti, e invece sempre carsicamente vivo e vegeto, pronto a rispuntare fuori con un salto come un coniglio dal cilindro. Mentori anche figure inattaccabili come Steven Wilson, estimatore dichiarato del prog rock in genere, e di quello made in Italy in particolare. Il mezzo secolo del rock progressivo italiano diventa una festa e una notevole occasione di mercato collezionistico con la Sony, che da maggio a dicembre condurrà le danze del ricordo e delle riedizioni speciali, complice anche il momento di quasi trionfale riscoperta del vinile, delle edizioni speciali e delle copertine cartonate che quadruplicano la minuscola superficie del cd, per decenni senza rivali discografici. Il tutto con un titolo che inquadra l’intera operazione, dipanata su sei mesi: Italian Prog Rewind, con la consulenza di esperti del settore come Paolo Maiorino e Guido Bellachioma.

IN GIUSTO BILICO tra nostalgia patinata e affondi nel futuro, memoria storica e indizi di cosa verrà: perché, è il caso di ricordare, molte band storiche del prog rock italiano, con tutti gli aggiustamenti d’organico del caso, sono ancora in piena attività, due nomi su tutti: Banco e Pfm.
La prima fase di Italian prog Rewind vedrà la ristampa rimasterizzata su vinile in inedite versioni colorate e splatter (ovvero con effetti cromatici particolari e unici) di sei album capisaldi del prog italiano: a cominciare proprio dalla Pfm e dal Banco, rispettivamente con Storia di un Minuto e per un Amico, e il disco «a salvadanaio» e Darwin!: qui siamo nel cinquantenario esatto. Seguono, per gli Area, Arbeit Macht Frei e Caution Radiation Area per l’indimenticabile band di Demetrio Stratos, 1973 e 1974. Altri seguiranno.

A SETTEMBRE arriva una novità assoluta: il disco concept dedicato all’Orlando Furioso del Banco, oggi saldamente guidato da Vittorio Nocenzi, un sogno nel cassetto del compianto Francesco di Giacomo, e un nuovo lavoro per Reale Accademia, erede della Reale Accademia di Musica. Piatto ricco per chi ha amato la radicale etichetta Cramps Records del creativo Gianni Sassi, quella degli Area: a fine anno ristampe (e succosi inediti vari), e eventi dal vivo. Il futuro è appena dietro le spalle.