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Italia, tutti in trincea per battere la Scozia

Italia, tutti in trincea per battere la ScoziaAngelo Esposito

Rugby La squadra di Jacques Brunel sabato scende in campo per il Sei Nazioni. Pronostico favorevole ma bisognerà fare molta attenzione

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 21 febbraio 2014

I pronostici dicono Italia. Per tre ragioni. La prima è che si gioca all’Olimpico (sabato 22 ore 14.30, telecronaca su Dmax), dove gli azzurri hanno sempre sconfitto gli scozzesi, e lo stadio sarà bello pieno, vicino al tutto esaurito e con un tempo che butta al bello. La seconda ragione è che la squadra di Jacques Brunel, sebbene sconfitta nei primi due match del torneo, ha ben giocato in Galles e nel primo tempo a Parigi e tutti le danno margini di miglioramento. La terza ragione è che la Scozia di questo Sei Nazioni ha finora giocato male, malissimo, e sembra sprofondata di nuovo nei suoi antichi difetti.

Ovviamente dei pronostici non bisogna mai fidarsi del tutto e ancor meno degli scozzesi. Non si contano le volte in cui li abbiamo affrontati convinti di batterli per poi rimediare pessime figure. Vedi per esempio l’anno scorso: gli azzurri avevano appena battuto la Francia e salirono baldanzosi a Edimburgo dove beccarono quattro mete a una. Qualcuno dirà: sì, ma si giocava in quel postaccio del Murrayfield che tanto timore incute ai malcapitati ospiti e dove gli scozzesi recitano il loro copione preferito, un rugby ruvido e poco incline alla finezza. Sarà pur vero, ma da quando in qua l’ovale azzurro si esprime a passo di danza? Diciamo allora che se per battere la Scozia bisogna evitare che il copione lo scelgano loro, è pur sempre nella lotta in trincea che ti devi imporre. Lo scorso anno quei rudi lowlanders (gli scozzesi delle terre basse, ‘ché in quelle alte, le Highlands, il rugby mai ha spopolato) stravinsero nei raggruppamenti, nelle

ruck che combatterono con accanita ferocia, esaurendo le nostre difese per poi far partire i loro trequarti che negli spazi allargati si infilarono indisturbati. Visser, Scott, Hogg e Lamont misero così fine alle ambizioni italiane di un successo esterno.

“Credo che sia l’avversario in grado di metterci maggiormente in difficoltà”, ha avvisato Brunel, che degli scozzesi teme proprio il carattere e la generosità, e paventa un match che possa scivolare su un piano inclinato dove a deciderne le sorti possa essere il gioco al piede. Di là non c’è più Chris Paterson, il cecchino che dalla piazzola non sbagliava mai, e il suo sostituto Greig Laidlaw ha delle percentuali poco più che mediocri (sotto il 50 per cento), ma da quest’altra parte Tommaso Allan, pure lui di sangue scozzese, non ha finora incantato per la precisione nei free kicks. E insomma la partitura degli azzurri dovrà per forza prevedere una musica diversa da quella dei calci piazzati e dedicarsi semmai al piacere di attaccare le linee vincendo la battaglia fisica.

Rispetto a Parigi ci sono tre cambi. Uno nella trequarti, dove Angelo Esposito sostituisce Tommasi Iannone, e due in terza linea, con Robert Barbieri e Alessandro Zanni al posto di Mauro Bergamasco (infortunato) e Francesco Minto (a riposo). Giocano: McLean; Esposito, Campagnaro, Garcia, Sarto; Allan, Gori; Parisse, Barbieri, Zanni; Furno, Geldenhuis; Castrogiovanni, Ghiraldini, De Marchi. C’è inoltre il record di Parisse e Castrogiovanni, che toccano 104 presenze in azzurro.

La Scozia, terza nello scorso Sei Nazioni, ha invece fatto molti passi indietro. I suoi giovani emergenti, Visser, Maitland, Denton e Gray, sono o infortunati o appannati. Nei due match finora disputati (Irlanda e Inghilterra) ha messo a segno appena 6 punti, incassandone 48. Il gioco è involuto e le batterie sembrano scariche, mentre coach Scott Johnson è giunto a fine corsa. La nazionale del cardo ha rispolverato la sua antica, splendida maglia color blue navy, ma per ora esprime un gioco monocorde e privo di guizzi creativi. Con gli azzurri è già una sfida per evitare il cucchiaio di legno, poi gli scozzesi dovranno vedersela con Francia e Galles.

A seguire (16.00, canale Dmax) Inghilterra-Irlanda, sfida tra due pretendenti alla vittoria finale. Gli inglesi hanno perso a Parigi e poi battuto gli scozzesi mettendo in mostra buon gioco e molti giovani di talento. L’Irlanda viaggia a punteggio pieno (vittorie su Scozia e Galles) e tra quindici giorni aspetta gli azzurri a Dublino.

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