Una sconfitta salutare. Amara, certo, ma meritata. Perché non bastano il mestiere o i favori del pronostico: nella sua profonda onestà il rugby non perdona i distratti, coloro che giocano con supponenza o che si cullano sugli allori. Tonga ha fatto la sua partita e ha vinto; l’Italia è rimasta con la testa a Firenze, allo storico successo sugli Springboks, ha dimenticato quanto deve ancora imparare, quanta strada dovrà ancora percorrere, e ha perso. Allo stadio Euganeo di Padova il terzo e ultimo test match d’autunno è finito 19-17 per i tongani. Poteva sembrare una partita in discesa per gli...